LORENZO MONACHESI
Cronaca

La stagione lirica. Sferisterio, Cavalli:: "Le premesse ci sono. Indotto di otto milioni"

Il sovrintendente: "Il pubblico ha potuto organizzare le vacanze prenotando per assistere a tre opere e trascorrere il weekend a Macerata. Arriveranno da tutta Italia, ma anche dall’estero".

La stagione lirica. Sferisterio, Cavalli:: "Le premesse ci sono. Indotto di otto milioni"

La stagione lirica. Sferisterio, Cavalli:: "Le premesse ci sono. Indotto di otto milioni"

"L’obiettivo è realizzare una bellissima stagione lasciando un segno, come fa pensare il cartellone, e nel contempo tenere in ordine i conti, come nostra abitudine". Flavio Cavalli, sovrintendente dello Sferisterio, guarda all’11 agosto quando si chiuderà la sessantesima stagione lirica allo Sferisterio e sarà tempo di tirare le somme.

"Le sensazioni – anticipa – sono positive. Le prevendite sono partite a inizio anno grazie anche alla presentazione in anticipo del cartellone che ha dato la possibilità al pubblico, specie quello straniero, di organizzare le vacanze prenotando per assistere a tre opere trascorrendo il weekend a Macerata. In questo modo la gente potrà visitare gli splendidi borghi e farsi una giornata al mare".

Cavalli, quali sono le premesse dal botteghino per la stagione oramai alle porte?

"Sono buone avendo avuto un riscontro molto positivo, la presentazione della stagione con largo anticipo ha spinto molti a interessarsi alla nostra proposta".

Quanto pensate di potere incassare dalla vendita dei biglietti?

"È difficile da dire, di certo come l’anno scorso, quando abbiamo incassato un milione e 350mila euro, se non ancora meglio".

Qual è l’opera con maggiori richieste?

"Turandot, ma anche le altre hanno un’ottima performance. Sappiamo che sul piano artistico la Norma è particolarmente apprezzata dagli addetti ai lavori, molti dei quali ci hanno chiesto di potere assistere alle rappresentazioni. Abbiamo richieste da direttori artistici italiani, ma anche da quelli stranieri, tra cui tanti tedeschi, che vogliono essere presenti".

Tali presenze possono fare pensare a future collaborazioni?

"È quanto ci auguriamo considerando che realizziamo un prodotto di qualità apprezzato dai teatri".

Qual è la provenienza dello spettatore?

"Da tutta la regione e dall’Italia, poi abbiamo un 20-25% di presenze straniere, per la maggior parte da Austria, Germania, Belgio e Olanda".

E dove alloggeranno questi spettatori?

"Al momento il dato è che l’entroterra sta vincendo sulla costa. Il flusso turistico si sta spostando verso l’interno di una regione così ricca di borghi splendidi dove l’offerta ricettiva si sta evolvendo sul piano qualitativo per essere all’altezza del nostro pubblico".

Quanto costa la stagione lirica maceratese?

"Ci attestiamo attorno ai quattro milioni e mezzo. La biglietteria ha un bel peso così come gli sponsor, il contributo del Ministero e del Comune. L’Art bonus è un’altra interessante voce che al momento si attesta con un’entrata di 300-350mila euro".

Tenere i conti a posto è uno degli obiettivi a cui faceva riferimento, allora come si spiegano i deficit delle ultime gestioni?

"Il risultato negativo del bilancio del 2022 e 2023 è dettato esclusivamente dagli ammortamenti che, non essendo un costo per il quale è prevista un’uscita finanziaria, fa sì che le entrate siano esattamente corrispondenti alle uscite. In altre parole le due ultime stagioni non hanno creato un deficit di cassa, abbiamo speso quanto ricevuto pareggiando quasi i conti".

In che senso avete pareggiato quasi i conti?

"La perdita di cassa è stata di 4.600 euro e di 26 mila euro, i bilanci delle ultime due stagioni sono stati influenzati dagli ammortamenti".

L’opposizione ha sottolineato che nelle precedenti gestioni il bilancio si fosse chiuso in parità?

"Non ho analizzato i bilanci passati ma ho solo pensato a chiudere al meglio quelli sotto la mia gestione".

Un’altra osservazione è che in sede di previsione 2024 è stato considerato un passivo.

"Le entrate sono prudentemente stimate in base allo storico, ma ci sono situazioni imprevedibili, che non dipendono dalla gestione o dalla produzione del festival. È difficile ipotizzare a inizio anno cosa può accadere (tra oscillazioni delle entrate e delle uscite), per questo "mettiamo le mani avanti". Una cosa è certa: il desiderio di un prodotto artistico elevato, il migliore possibile, con la massima attenzione sugli eventuali elementi negativi che possono influenzare il bilancio".

Oltre al prestigio, qual è il vantaggio per il territorio di un simile investimento?

"È un festival che cattura le risorse dal Ministero, dagli sponsor e dagli spettatori che magari non sarebbero arrivati nel territorio. Le maestranze sono maceratesi e regionali, mi riferisco a tecnici, coristi, musicisti, poi mettiamoci i fornitori e gli artigiani. C’è un altro concetto: per ogni euro investito c’è una ricaduta doppia. Consideriamo un indotto di 8-9 milioni di euro considerando il lavoro per alberghi, ristoranti, pizzerie, negozi, parcheggi".

C’è un qualcosa che l’ha colpita di queste prime giornate?

"La pioggia non ha fermato le prove, i cantanti e i tecnici sono andati avanti come se niente fosse: ecco, allo Sferisterio si respira un’aria contagiosa, familiare e carica di emozione".