Domani alle 17, nell’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti, un nuovo appuntamento a cura dell’associazione Amici del Museo, con il medico e zoologo Carlo Vecchioli, arricchirà le attività didattiche e divulgative del museo di Storia naturale. L’evento sarà introdotto dal biologo Leonardo Piana alla presenza dell’assessore comunale alla Cultura Katiuscia Cassetta, del presidente dell’associazione Amici del Museo, Emanuele Dezi, del responsabile dello staff del polo museale d’Ateneo Unicam, Alessandro Blasetti. Vecchioli - che ha al suo attivo calendari naturalistici, pubblicazioni nella rivista specialistica "European Journal of Wildlife Research", un centinaio di video, convegni ad associazioni e scuole - torna alla Mozzi Borgetti dopo il successo dello scorso anno; stavolta mostrerà il filmato inedito "La sete nel bosco. Come gli animali affrontano la siccità".
"Questo filmato – sottolinea Cassetta – offrirà non solo immagini straordinarie, ma anche spunti di riflessione su temi cruciali legati alla conservazione della natura e alla valorizzazione delle risorse ambientali". "Presenterò questo mio nuovo video – esordisce Vecchioli – come un racconto, realizzato prevalentemente nell’estate lasciata alle spalle grazie alle dieci foto trappole installate sui monti Sibillini".
Dove’è stato girato?
"In una pozza che ha una decina d’anni ed è stata scavata dagli animali stessi. È diventata una sorta di luogo di ritrovo, un punto di riferimento in cui ho potuto filmare la biodiversità che quest’anno, a causa del caldo, ha frequentato la zona con assiduità".
Quanti animali ha filmato?
"Una ventina: cervo, cinghiale, capriolo, lupo, gatto selvatico, volpe, tasso, istrice, faina, scoiattolo, poiana, astore sparviero, allocco, picchio verde, picchio rosso, colombaccio, tordo, merlo, cinciallegra. Il tutto osservandoli per giorni interi, senza disturbarli e in silenzio. Proprio come loro osservano noi". C’è una novità?
"Sì. Solitamente aggiungo ai filmati la musica, ma stavolta non l’ho messa poiché le video trappole sono molto sofisticate, quindi silenziose, ed è emozionante riuscire a sentire il rumore originale della natura e della vita intorno a quel luogo di incontro magico".