Domani, alle 17, si riunisce l’assemblea dei soci di Cosmari srl per eleggere il nuovo presidente e il consiglio di amministrazione. Alla vigilia dell’assise i nomi sono ancora top secret, ma dallo schieramento di centrodestra, che ha la netta maggioranza, si assicura che la proposta è pronta e la società pubblica che gestisce i rifiuti domani vedrà rinnovati i suoi vertici. Una proposta che sarebbe frutto dell’accordo raggiunto con il centrosinistra, volta a mantenere una gestione unitaria, anche se riequilibrata rispetto al passato, in virtù dei mutati rapporti di forza sul territorio, che vedono la stragrande maggioranza dei comuni amministrati dal centrodestra. A quest’ultimo andrebbero la presidenza e due membri del consiglio di amministrazione, mentre al centrosinistra andrebbero gli altri due membri (uno dei quali sarebbe anche vicepresidente). In precedenza, lo schieramento al quale andava il presidente era minoritario nel consiglio di amministrazione, ma allora il quadro politico amministrativo in provincia era molto diverso.
Certo è che se questa soluzione sarà votata dall’assemblea, se cioè si deciderà per una gestione unitaria, sarà un fatto politicamente rilevante, visto che ci sarà un’assunzione di responsabilità comune per far fronte a una situazione complessa, a partire dal problema discarica e all’attuazione di una serie di importanti interventi, come il revamping del Tmb, il rinnovo della flotta di gestione dei servizi, l’introduzione degli strumenti per consentire l’estensione marcata della tariffazione puntuale tramite sistemi di identificazione e Green Point, i due grandi progetti impiantistici (biodigestore e trattamento pannolini e pannoloni) in fase di rivalutazione. In caso contrario, se si dovesse arrivare ad una spaccatura, è evidente che la situazione si complicherebbe ancora di più. Su chi entrerà a far parte del nuovo consiglio di amministrazione c’è ancora il massimo riserbo, anche perché la discussione è ancora in corso e la partita non è chiusa. Secondo alcuni non dovrebbero essere della partita né il presidente uscente, Massimo Rogante, né l’ex presidente della Provincia, Antonio Pettinari, né Tullio Patassini, di cui si è tanto parlato in questi giorni. Altri, però, non confermano, e dicono che una decisione definitiva ancora non c’è e, dunque, tutto è possibile. È certo, però, che si sceglierà anche in base a un criterio territoriale, in modo da garantire la massima rappresentatività. In ogni caso una decisione andrà presa: il consiglio di amministrazione, infatti, è già in regime di prorogatio visto che doveva essere rinnovato a metà del luglio scorso.