REDAZIONE MACERATA

La famiglia Paolucci ricostruisce l’albero genealogico dal 1.700

Eredi di una numerosa famiglia di Potenza Picena si ritrovano dopo 70 anni per celebrare le radici e rafforzare i legami familiari, con la speranza di tramandare la storia alle nuove generazioni.

Eredi di una numerosa famiglia di Potenza Picena si ritrovano dopo 70 anni per celebrare le radici e rafforzare i legami familiari, con la speranza di tramandare la storia alle nuove generazioni.

Eredi di una numerosa famiglia di Potenza Picena si ritrovano dopo 70 anni per celebrare le radici e rafforzare i legami familiari, con la speranza di tramandare la storia alle nuove generazioni.

Si sono ritrovati, al ristorante "La cipolla d’oro", gli eredi di Nazareno Paolucci e Teresa Marano e dei loro 12 figli: Rosa, Luigia, Luigi, Giuseppe, Ida, Enrico, Armando, Dina, Maria, Attilio, Odoardo e Irma, tutti originari di Potenza Picena. Da una vecchia foto del 1954, in cui la famiglia quasi al completo festeggiava il battesimo dell’ultimo arrivato, è scaturita la volontà di ricostruire la storia dei Paolucci oltre al desiderio di ritrovarsi e conoscere nipoti e pronipoti. La lunga ricerca ha così prodotto un albero genealogico che parte dalla fine del 1.700 e arriva ai nostri giorni con la nona generazione. A distanza di 70 anni una pattuglia di giovani e meno giovani (più di cinquanta), accomunati dal desiderio di mantenere vivo il loro legame di sangue, hanno celebrato il passato e il presente di una famiglia molto numerosa, dispersa oggi in varie parti d’Italia. I partecipanti più anziani hanno ricordato i giorni felici e meno felici della loro infanzia, dell’adolescenza e della maturità. Perciò hanno lasciato ai giovani il testimone affinché questa lunga storia, iniziata molto tempo indietro, prosegua e rafforzando i legami di amicizia. Con la speranza poi che dia nuovo vigore alla famiglia Paolucci, che dovrà trasferire il ricordo degli avi e i loro insegnamenti alle nuove generazioni. Tutti i presenti hanno convenuto sull’idea di riproporre l’incontro anche in futuro.