REDAZIONE MACERATA

La difesa di Cesarini: "Non sapevo che dietro ai lavori c’era Perricciolo"

Truffe coi bonus per l’edilizia, l’ingegnere ai domiciliari: ho guadagnato 8mila euro

L’avvocato Federico Valori difende l’ingegnere Davide Cesarini insieme al collega Renato Coltorti (foto Calavita)

L’avvocato Federico Valori difende l’ingegnere Davide Cesarini insieme al collega Renato Coltorti (foto Calavita)

"Non sapevo che dietro a questi lavori ci fosse Salvatore Perricciolo, e comunque io con queste operazioni ho guadagnato solo ottomila euro, il pagamento delle mie prestazioni professionali". L’ingegnere Davide Cesarini, maceratese che da qualche anno vive a Porto Sant’Elpidio, ha respinto ogni accusa in merito all’inchiesta sulle maxi truffe con i bonus dell’edilizia. Il professionista è finito ai domiciliari nei giorni scorsi, al termine delle indagini condotte dalla procura di Fermo su Perricciolo e altri soggetti, che avrebbero lucrato sui lavori edili aumentando i costi.

Difeso dagli avvocati Federico Valori e Renato Coltorti, Cesarini si è dichiarato del tutto innocente. Ha assicurato di aver sempre trattato con la 43enne Zofia Poradzisz, titolare dell’impresa edile e moglie di Perricciolo, 44enne di origini calabresi ma da moltissimi anni residente tra il Maceratese e il Fermano, condannato a 15 anni di carcere come boss della mafia della movida marchigiana e per questo catturato e arrestato due settimane fa in Slovenia. Solo alla fine, al momento di firmare le asseverazioni per i lavori, l’ingegnere si sarebbe trovato davanti Perricciolo, e a quel punto ha ammesso di non essersela sentita di tirarsi indietro. Ha però spiegato punto punto cosa avrebbe fatto e non fatto con l’impresa finita nel mirino della Guardia di finanza, e ha negato qualsiasi coinvolgimento con l’organizzazione: tutto il suo guadagno si sarebbe limitato a ottomila euro.

Al termine dell’interrogatorio, gli avvocati Valori e Coltorti hanno chiesto al giudice per le indagini preliminari Teresina Pepe una misura cautelare meno pesante per Cesarini, e il giudice fermano deciderà nei prossimi giorni. Nell’ambito dell’inchiesta per Perricciolo (che era già detenuto per scontare la condanna) è stata disposta la misura cautelare in carcere, per Cesarini i domiciliari e per altri indagati l’obbligo di firma: sono Zofia Poradzisz e per altri sei indagati: Giuseppe Spurio Ruiti, consulente del lavoro di Tolentino; Pier Luigi Lunghi, architetto di Martinsicuro; Giuseppe Acquavella, operaio di Porto Sant’Elpidio; l’ingegnere Davide Cesarini di Porto Sant’Elpidio; Claudio Mazza, di Montegranaro; Mauro Diomedi di Civitanova.