FRANCO VEROLI
Cronaca

La battaglia contro la malattia: "La Sla si è portata via mia moglie, c’è ancora troppa indifferenza"

Il racconto di Lauro Fabiani: la diagnosi è come una condanna a morte, serve una maggiore sensibilizzazione "Il suo ultimo respiro è stato accompagnato da un sorriso per me: ho questa immagine sempre negli occhi".

La battaglia contro la malattia: "La Sla si è portata via mia moglie, c’è ancora troppa indifferenza"

"È difficile raccontare quello che è stato. Vivo ancora negli stessi spazi, nello stesso ambiente in cui abbiamo condiviso la vita, in cui abbiamo lottato contro la malattia. Ogni cosa mi ricorda lei, ma la Sla sembra avermi portato via i ricordi più belli". Lauro Fabiani, di Sforzacosta, ha perso la moglie, Luana Mogetta, circa due anni fa, il 4 maggio 2022, uccisa dalla Sclerosi laterale amiotrofica poco prima di compiere 63 anni. Dice che si tratta di un’esperienza tremenda, che non si può descrivere, ma accetta di rendere la sua testimonianza, poiché ha deciso di trasformare il dolore in impegno.

Ora gli è accanto la figlia, ed è proprio con il marito di lei, che è presidente della società Juvenilia, che si è dato da fare per organizzare lo spettacolo "Un borgo da favola", del gruppo teatrale Giovanni Ginobili di Petriolo, che andrà in scena sabato sera, alle 21, al teatro Giuseppe Verdi di Pollenza. L’incasso della serata sarà devoluto all’Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) che sostiene malati e famiglie. "Faccio quello che posso per aiutare chi, come me, si è trovato o si trova a vivere una situazione durissima, che si può capire solo vivendola. C’è ancora troppa indifferenza rispetto alla Sla, spero vi sia una maggiore sensibilità", afferma Fabiani. "Nel 2019 – racconta – mia moglie Luana stava facendo un impianto ai denti. Ad un certo punto sono emerse difficoltà nel linguaggio, visto che pronunciava male alcune consonanti. In prima battuta si è pensato che queste fossero connesse ai problemi dei denti, ma visto che il problema persisteva dopo un po’ di tempo è stato lo stesso dentista a indirizzarci da un neurologo".

Così Luana è stata sottoposta a tutti gli accertamenti per capire cosa stesse accadendo: analisi del sangue, esami diagnostici e tanto altro. "È bastato che il neurologo mi dicesse "siediti" – prosegue Fabiani – per rendermi conto che la diagnosi era infausta. Mi è crollato il mondo addosso. Sono stato vicino a mia moglie, ma la diagnosi della Sla è suonata come una condanna a morte, come una ghigliottina montata, senza che però si sappia quando scenderà la mannaia. Un tunnel senza via d’uscita, un tormento quotidiano". Il decorso della malattia è stato piuttosto veloce, neanche due anni. "A tre/quattro mesi dalla diagnosi Luana già non riusciva più a parlare – conclude Lauro –. Nonostante ciò, era lei a rassicurarmi e a preoccuparsi per me. Aveva mantenuto l’uso delle mani e sul computer mi scriveva "quanto ti faccio soffrire", una situazione straziante. Il suo ultimo respiro si è accompagnato a un sorriso per me. Ho questa immagine continuamente davanti agli occhi". Il biglietto dello spettacolo di sabato sera si può acquistare prenotandosi al numero 333.6527979 (Giulio Pantanetti).