Iommi: "Cosa c’entra il libro che vuole pubblicare? Ci importa che sia un bravo studioso dell’orientalista"

L’assessore: "L’attività editoriale è scollegata dall’opera intellettuale della singola persona"

Iommi: "Cosa c’entra il libro che vuole pubblicare?   Ci importa che sia un bravo studioso dell’orientalista"

Iommi: "Cosa c’entra il libro che vuole pubblicare? Ci importa che sia un bravo studioso dell’orientalista"

"Primo punto, il progetto Tucci è regionale. Secondo punto, l’attività editoriale è una cosa del tutto distinta dall’opera dell’uomo-intellettuale che è capo del progetto in questione". Parola dell’assessore Silvano Iommi, presente alla presentazione del progetto dedicato a Tucci, ‘Le Marche e L’Oriente’, che si è svolta ad aprile nell’auditorium della Mozzi Borgetti, accanto ad Adolfo Morganti, oggi editore del generale Vannacci con la sua casa editrice riminese Il Cerchio. Cosa c’entra ciò che sceglie di pubblicare un editore con il nostro progetto sull’orientalista maceratese Giuseppe Tucci? È la domanda che pone Iommi. "Intanto, ricordiamoci che parliamo di una casa editrice e una casa editrice pubblica quello che si vende, non è che si può colpevolizzare perché pubblica la roba di un matto. Tra l’altro, pare che Vannacci diventerà presto un capo politico". Secondo Iommi, l’attività di una casa editrice "è del tutto autonoma dalla politica. Non bisogna mischiare le due cose, sono scollegate. Si tratta di mondi diversi e volerli collegare è una forzatura di carattere politico e metodologico e anche qualcosa di poco chiaro dal punto di vista intellettuale. Quanti editori hanno pubblicato autori di cui non condividevano del tutto il pensiero? Che senso ha legare una casa editrice a un libro di cui tutti discutono e che nessuno ha letto e magari è anche condannabile? Un conto sono quindi le attività di pubblicazione editoriale che sono sempre utili perché diffondono conoscenza, altro conto sono le figure di singoli personaggi che stanno nelle case editrici e che possono essere grandi intellettuali in grado di produrre ricerche autonome e anche studi importanti – sottolinea Iommi –. Vanno, dunque, distinte le questioni culturali da quelle politiche". Quello dell’opposizione per Iommi è "puro tatticismo ai fini di creare un caso per la cronaca". Giuseppe Tucci e Padre Matteo Ricci, quindi, "si lavora per dare a queste figure il risalto che meritano –. Noi abbiamo nel programma elettorale la valorizzazione museale di Tucci e il Comune è interessato al lavoro che ha svolto su di lui il professor Morganti, uno dei maggiori esperti nazionali di orientalisti marchigiani".

"Ricordo poi – conclude Iommi – che il fondo in questione è stato attivato dall’amministrazione di centrosinistra, quindi è la prosecuzione di un lavoro già iniziato e presentato anni fa alla Mozzi Borgetti, e che oggi prosegue sulla scia di quello. L’incarico affidato a Morganti è nei fatti una prosecuzione, esprime continuità con il passato. La novità vera invece è che per la prima volta in un programma amministrativo di un Comune c’è un progetto su Tucci connesso alla sua città natale".

Chiara Gabrielli