Al via i lavori nella chiesa di San Francesco, nel centro storico di Tolentino. Ieri mattina il vescovo, Nazzareno Marconi, ha presieduto il rito di benedizione per l’apertura del cantiere. Erano presenti l’assessore alla ricostruzione Flavia Giombetti, il parroco don Ariel Veloz, il diacono Maurizio Bettucci, il direttore dei lavori architetto Paolo Canullo, il progettista ingegnere Henry Gullini, Marco Mancini di Alma Restauri e Marco Mangano di Eures Arte e alcune maestranze. Un’opera da due milioni e mezzo, effettuata appunto da queste due ditte.
"Il lavoro di progettazione e programmazione con la struttura commissariale e l’Usr Ufficio speciale ricostruzione della Regione sta dando i suoi risultati – ha detto monsignor Marconi –. Vi lavoreranno ditte che conosciamo, selezionate con attenzione. L’avvio di questi lavori, dopo quello della cattedrale di San Catervo, è un modo anche per dare prospettiva a Tolentino, luogo di produzione, occupazione e luogo attrattivo lungo la strada che collega dalla costa all’Umbria, una delle vie principali dell’Italia centrale, asse di grande scorrimento. Lunedì c’è stato l’incontro con il vescovo di Camerino Francesco Massara e il vescovo di Ascoli Gianpiero Palmieri per sviluppare il più possibile il recupero delle chiese, facendo le cose bene e in sinergia. Fondamentale anche la collaborazione tra Diocesi ed enti locali, per queste strutture a servizio della popolazione".
La durata dei lavori, presumibilmente, dovrebbe essere di circa due anni. I tecnici hanno spiegato che per la chiesa di San Francesco, danneggiata dal terremoto 2016, si dovrà procedere con interventi importanti dal punto di vista strutturale; il danno più grosso si trova sulla volta. Rosoni e stucchi sono in una fase di distacco notevole. Verrà smontata la copertura, posizionato un cordolo di acciaio e poi saranno rimontate le travi esistenti; l’obiettivo è alleggerire la parte superiore. Tra gli interventi da effettuare, ci sono i restauri della cappella del SS. Crocifisso e della cappella di San Francesco, la riparazione del danno e della facciata. La struttura era stata danneggiata anche dal sisma del 2009, de L’Aquila; all’epoca caddero gli stucchi, ma, attraverso un impalcato, l’edificio rimase agibile.
"La chiesa di San Francesco, segnata profondamente dal sisma, racconta una ferita che è anche della nostra comunità", ha aggiunto l’assessore Giombetti. Il vescovo ha affidato al Signore i tecnici e gli operai e il buon esito del lavoro; ha inoltre chiesto alla comunità parrocchiale di accompagnare il cantiere con la preghiera.