
Incrocio di Santa Maria Apparente? Ci vorrebbe un bel semaforo guidato dall’intelligenza artificiale, che preveda lo scorrimento contemporaneo in più...
Incrocio di Santa Maria Apparente? Ci vorrebbe un bel semaforo guidato dall’intelligenza artificiale, che preveda lo scorrimento contemporaneo in più direzioni, razionalizzando i tracciati sull’asfalto mediante corsie predefinite e chiare. Al momento l’incrocio è una spina nel fianco, tappo quotidiano per l’intera viabilità civitanovese e montecosarese. Nulla è cambiato infatti, da un quinquennio a questa parte, se non in peggio, per effetto dell’aumento del traffico di ogni tipo, trattori compresi, oltre ad auto e Tir. Nelle ore di punta dei giorni lavorativi i pendolari sono costretti in fila dal centro di Civitanova alla zona industriale A e viceversa. Se alle rotonde di Costamartina e Paciotti si procede a passo di lumaca, al semaforo di Santa Maria Apparente si è costretti allo stop oltre il previsto da qualsiasi direzione si giunga. Ci vorrebbero dunque un semaforo diverso da quello attuale e una segnaletica a terra corrispondente per evitare l’empasse, incidenti frequenti e perdite di tempo. In pratica chi viene da Montecosaro o dalla zona industriale A, dovendo svoltare per Civitanova Alta non riesce a passare, perché deve rispettare la precedenza di chi viene dallaparte opposta. Nel frattempo chi sta in coda cerca prudentemente di passare, ma non sempre c’è lo spazio utile per cui rimane al palo. Nella stessa situazione pasticciata rimane impigliato chi arrivando dalla rotonda Paciotti deve svoltare verso sud, ovvero Via del Torrione. Succede anche di rimare per metà sotto il lampione del semaforo quando scatta di nuovo il rosso. Chi viene da Civitanova Alta e deve proseguire verso il centro commerciale o piazza XX Settembre si contende lo spazio con chi da Via del Torrione deve girare verso Montecosaro. Insomma, una razionalizzazione urgente a tutto campo è necessaria, per transitare senza pericoli, almeno quando per ognuno dei punti cardinali scatta il verde previsto.
Ennio Ercoli