FRANCO VEROLI
Cronaca

Inflazione, Macerata quarta in Italia. Oltre a energia e generi alimentari, pesa sempre più la spesa sanitaria

A maggio in città rincari tripli rispetto alla media marchigiana: conto da 435 euro in più a famiglia

Inflazione, Macerata quarta in Italia. Oltre a energia e generi alimentari, pesa sempre più la spesa sanitaria

Inflazione, Macerata quarta in Italia. Oltre a energia e generi alimentari, pesa sempre più la spesa sanitaria

Macerata è la quarta città d’Italia per rincari del costo della vita, con un indice d’inflazione annua che a maggio si è attestato all’1,7%, preceduta solo da Siena (2,2%), Benevento (1,9%) e Olbia (1,8%). È quanto emerge dalla classifica elaborata dall’Unione nazionale consumatori, sulla base dei dati territoriali pubblicati dall’Istat. Tra le città monitorate dall’Istituto nazionale di statistica, nelle Marche ci sono anche Ancona e Ascoli, ma con situazioni decisamente migliori alla nostra. Il capoluogo di regione, infatti, è addirittura in deflazione (-0,2%), collocandosi al terzo miglior posto del Belpaese, mentre quello del Piceno registra un modesto +0,4%. Questo significa che l’aggravio annuo per una famiglia media vale 435 euro in più (il nono più pesante d’Italia) a Macerata, e solo 81 euro ad Ascoli, mentre ad Ancona c’è un risparmio di 44 euro.

E certo non sfugge il fatto che l’indice di inflazione di Macerata è più che triplo rispetto alla media delle Marche, +0,5%, e doppio rispetto a quella nazionale, +0,8%. Ed è anche evidente che mentre a gennaio l’aumento dei prezzi era più basso ma simile a quello di Ascoli (Ancona era già in deflazione), oggi quest’ultima ha decisamente migliorata la sua posizione, mentre qui da noi è peggiorata. A pesare, ancora una volta, soprattutto i prezzi riguardanti il carrello della spesa, che fanno la differenza rispetto all’andamento di altri prezzi (come quelli dell’energia), rispetto ai quali ci attestiamo su valori condivisi con le altre realtà italiane. Ma si fa sentire sempre di più la spesa per la sanità, visto che l’accesso a un esame diagnostico è sempre complicato, sono tanti quelli che lo fanno a pagamento, sia nella struttura pubblica, sia in quella privata. Il valore maceratese, in ogni caso, si inserisce in una inflazione in lieve ripresa in tutto il paese, e anche negli altri paesi dell’Unione Europea, tanto che la Bce, che ha appena tagliato i tassi d’interesse, ha mostrato grande cautela su un possibile, ulteriore taglio. L’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha analizzato la serie storica dell’inflazione in Italia tra il 1948 e il 2023. Tra il 1956 e il 1972, gli anni del cosiddetto "boom economico", l’inflazione è stata mediamente del 4%. Tra il 1973 e il 1984, con lo scoppio della crisi energetica e a seguito degli effetti riconducibili all’accordo interconfederale sul punto unico di contingenza, il caro vita medio è stato del 16%, mentre tra il 1998 e il 2002, periodo al termine del quale è nato l’euro, è crollata all’1,5%. Solo tra il 2022 e il 2023 (periodo post Covid), l’impennata dei prezzi dei prodotti energetici e delle materie prime hanno re-infiammato l’inflazione, tornata a salire a un tasso medio del 7%.