PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Indagini non autorizzate: condannato

Due mesi a un ex maresciallo dei carabinieri accusato di accesso abusivo a un sistema informatico

Indagini non autorizzate: condannato

Accusato di aver fatto indagini non autorizzate attraverso la banca dati delle forze dell’ordine, è stato condannato a due mesi di reclusione un 57enne, Marco Conforti, ex maresciallo dei carabinieri in servizio a Pioraco e residente a Castelraimondo, imputato del reato di accesso abusivo a un sistema informatico. Tra il 2017 e il 2018, in circa 25 occasioni, utilizzando le credenziali in suo possesso per motivi di servizio, il militare avrebbe interpellato lo Sdi, lo schedario informatico interforze, per avere informazioni su soggetti che non erano indagati, senza motivazione e persino in periodi in cui non lavorava perché a casa in convalescenza.

In pratica un caso, in piccolo, simile al dossieraggio sui politici su cui ora indagano Antimafia e procura di Perugia. Come scoperto in seguito, spesso il maresciallo avrebbe cercato nell’archivio informatico il nome della moglie, per verificare se fosse stata fermata da qualche pattuglia in strada, e dove, poi avrebbe più volte fatto accertamenti su una romena e su altri soggetti, estranei a qualsiasi inchiesta. Ancora, per una conoscente avrebbe consultato lo Sdi per avere informazioni su un uomo che lei aveva conosciuto in una chat di incontri, prima con il nome falso che quello le aveva dato, e poi anche con il nome vero quando i due erano diventati più amici. Nel 2018 però il comandante della Compagnia dei carabinieri di Camerino aveva voluto fare qualche controllo e aveva subito notato questi accessi da parte del maresciallo. Erano dunque partiti ulteriori accertamenti e, alla fine delle indagini, il sottufficiale era stato accusato per gli accessi abusivi alla banca dati.

L’imputato, difeso dall’avvocato Guglielmo De Luca, in aula si era difeso assicurando che si trattava di accertamenti funzionali alle attività dell’Arma, pur non avendo poi riferito di queste sue indagini con le note di servizio; quanto agli accessi per gli amici, li aveva negati. Ieri per lui si è chiuso il processo. Il pubblico ministero Vincenzo Carusi ha chiesto la condanna a quattro anni di reclusione. Il giudice Domenico Potetti ha invece condannato l’imputato a due mesi di reclusione. Il militare, che ora è in congedo, potrà comunque fare appello per sostenere le sue ragioni.

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