LUCIA GENTILI
Cronaca

Incubo siccità per gli agricoltori "Diverse colture sono a rischio"

La campagna ha sete, grido di allarme della Coldiretti: bisogna migliorare al più presto le reti idriche. Produzione in calo per grano, orzo, erba medica e legumi. Sincini: "Le foglie di ulivo iniziano a seccarsi"

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di Lucia Gentili

Prima aprile e maggio siccitosi, adesso un giugno con il caldo record e i pluviometri allo zero. La campagna maceratese, tra terre asciutte e foglie che iniziano a seccarsi, lancia un grido di allarme sulle colture di stagione, e in previsione dei futuri raccolti. La provincia ha visto le piogge in calo del 40 per cento ad aprile e del 75 per cento a maggio rispetto alla media storica del periodo. Lo stress idrico ha colpito soprattutto la raccolta dei cereali in corso e sta compromettendo anche quelle autunnali: gli oliveti stanno perdendo foglie e fiori e risentono anche le vigne.

Il lago di Castreccioni si è abbassato e nell’area della Val Musone (per l’area nostrana, da Cingoli a Porto Recanati) il grano ha subito una diminuzione tra il 10 e il 20 per cento; la speranza per gli agricoltori della zona è che l’acqua non venga razionata. In provincia infatti, secondo i numeri forniti da Coldiretti, grano duro, tenero e orzo registrano perdite di produzione tra il 20 e il 40 per cento, erba medica tra 30 e 50, come i piselli proteici e il favino. "Il grano duro che si sta raccogliendo, però, è di ottima qualità", tiene a precisare il presidente Coldiretti Macerata Francesco Fucili. A rischio girasole, barbabietola, fieno, foraggio e ortaggi. "Si aggiunge un’altra problematica – interviene Fucili –. Senza acqua, l’erba dei pascoli non ricresce e la risorsa per abbeverare gli animali, già limitata per gli effetti del terremoto che aveva spento alcune sorgenti, scarseggia ulteriormente". In questo modo aumentano i costi di produzione per agricoltori e allevatori e, di conseguenza, anche per i consumatori. "Non piove da tempo – spiega Mauro Sincini, proprietario dell’azienda agrizootecnica "La Marchigiana", a Tolentino – e ne risentono gli ulivi (ha 1.500 piante, ndr) e le colture primaverili, come girasole e mais. Gli sbalzi termici rientrano nei rischi del mestiere, ma è vero anche che, se viene superata una certa soglia, noi possiamo finire in ginocchio. Negli ultimi anni si allungano i periodi di siccità e anche quelli di piogge. E soprattutto aumenta la siccità invernale".

Le foglie degli ulivi iniziano a seccarsi, e diventare gialle. "Preoccupa il fatto che il meteo prevede afa per altri dieci giorni", dice Sincini. "L’unica soluzione per le aziende, di fronte a eventi calamitosi, è prevedere le polizze assicurative, ora ad un costo agevolato", aggiunge Fucili. A livello pubblico ci sono invece le risorse del Recovery Plan. "È tempo di intervenire per risparmiare acqua e contrastare il dissesto idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici – interviene la presidente di Coldiretti Marche Maria Letizia Gardoni –. Occorre migliorare le reti e creare riserve idriche". Secondo l’associazione, il ruolo del Consorzio di bonifica "diverrà anche più strategico alla luce di questi impegni non più derogabili".