CHIARA MARINELLI
Cronaca

Inchiesta su rifiuti e inquinamento: "Determinanti i controlli dell’Arpam"

L’Agenzia per la protezione ambientale: monitoraggio avviato dopo le segnalazioni dei cittadini

I controlli dell’Arpam

I controlli dell’Arpam

Inchiesta su un presunto traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, fondamentali nelle indagini i controlli dell’Arpam a partire dal monitoraggio delle acque superficiali. I controlli erano state avviati anche grazie alla segnalazioni dei cittadini residenti nelle aree vicine agli impianti. Nell’operazione, eseguita giovedì scorso dai carabinieri forestali, è stata coinvolta l’agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche, Arpam: si è arrivati al sequestro preventivo d’urgenza di tre impianti di biogas e un allevamento bovino, in risposta a presunti gravi illeciti ambientali che minacciavano la qualità del fosso Pratacci, nel bacino del fiume Esino. Otto gli indagati, accusati a vario titolo di traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale e corruzione: si tratta di Antonio Lazzarini e Carlo Cingolani di Morrovalle, il trevigiano Enzo Carrer, Riccardo Lazzarini di Roma, Loris Ubaldi di Castel di Lama, Tarcisio Moroni di Polverigi, Pietro Donatore di Campobasso e Matteo Cicconi, sindaco di Pioraco. "Il nostro ruolo – scrive l’Arpam – è risultato determinante sotto vari aspetti, a partire dai monitoraggi ambientali sulle pressioni esercitate da parte delle ditte insistenti nell’area, ai prelievi dei digestati prodotti dalle ditte produttrici di biogas fino alle valutazioni sulla gestione del ciclo di lavorazione aziendale dall’ingresso dei materiali, al trattamento degli stessi negli impianti e agli stoccaggi non adeguati a garantire una corretta tutela dell’ambiente". I dati acquisiti da Arpam nel contesto dei controlli ambientali sulla rete di monitoraggio regionale delle acque superficiali, avviati anche a seguito di molteplici segnalazioni da parte dei cittadini residenti nelle aree limitrofe agli impianti, avevano infatti "promosso già negli anni scorsi i primi accertamenti di inquinamento dovuto a forti pressioni ambientali, e successivamente fatto sì che le indagini si estendessero a tutti gli impianti ricadenti sul corpo idrico interessato". Il supporto tecnico fornito da Arpam durante tutta l’operazione ha incluso "un’intensa attività ispettiva sugli impianti, effettuata anche con sopralluoghi in collaborazione con i carabinieri forestali, che ha permesso di attuare le opportune verifiche sugli interi cicli di lavorazione, dall’approvvigionamento dei materiali agricoli fino alla gestione dei rifiuti prodotti, senza tralasciare i prelievi di campioni che, successivamente analizzati nel proprio laboratorio, hanno evidenziato le cause delle alterazioni della qualità dei corpi idrici interessati".