È ufficialmente iniziato il nuovo anno accademico dell’Università di Macerata, festeggiato ieri con la tradizionale inaugurazione dal tema "Il valore della nostra università europea" al teatro Lauro Rossi. A raggiungere il teatro, il corteo di accademici partito da piazza Strambi, che ha poi preso posizione all’interno del teatro per salutare – al fianco di docenti, studenti e rappresentanti dell’alleanza internazionale "Erua" di cui Unimc fa parte – il nuovo anno alle porte. In apertura di cerimonia l’inno nazionale italiano. "735 anni di storia sono una responsabilità – ha introdotto il sindaco Sandro Parcaroli –. Rappresentiamo un punto formativo di riferimento in un mondo sempre più connesso e sfidante, che non può perdere di vista competenza e formazione. La preparazione che l’Università offre sta portando i risultati, come la crescita del numero di iscrizioni. A questo corrisponde un lavoro ancora più grande per mantenere la qualità delle proposte, al fine di avere una città-campus in cui gli studenti si sentano accolti, possano studiare e vivere".
Poi le parole di Francesco Acquaroli, presidente della Regione: "Unimc ha un ruolo determinante sul nostro territorio, soprattutto per la sfida più importante di tutte, il capitale umano. Ci sarà sempre la lealtà istituzionale della Regione al fianco dell’Università e continueremo a ringraziarla per l’impegno quotidiano nel favorire la crescita dei nostri giovani". La relazione inaugurale del rettore John McCourt ha dato ufficialmente il benvenuto al nuovo anno accademico. "Le parole di una poesia del poeta Seamus Heaney ci aiutano a individuare uno dei grandi valori dell’educazione universitaria – ha dichiarato McCourt –: “Muovere menti e accendere nuovi significati“. Con la rete di alleanza Erua creeremo un nuovo modello di educazione universitaria per la crescita personale e professionale delle nuove generazioni, ricordando che la conoscenza si costruisce attraverso l’interazione con gli altri". "Non posso che esprimere anche la mia preoccupazione per l’annunciata riduzione del Fondo di finanziamento ordinario 2024 – ha poi continuato – che indebolirà un sistema di ricerca già sottofinanziato. Le utilissime risorse del Pnrr a breve saranno esaurite: come Università dobbiamo trovare il modo di sviluppare una strategia di consolidamento e crescita". A prendere la parola anche Benedetta Barbisan, delegata per le relazioni internazionali, che ha spiegato il progetto Erua: "Grazie a quest’alleanza ciascuna Università potrà diventare più forte nell’offerta formativa, nella ricerca e nel dialogo internazionale. Per gli atenei è un’occasione per guardarsi dentro, lavorando alla propensione all’internazionalizzazione e adoperandosi per rendere la realtà universitaria attraente, accessibile e accogliente". Hilligje van’t Land, segretaria generale Iau (Associazione internazionale delle Università), ha ampliato la prospettiva a livello globale, sottolineando come "le Università come Macerata hanno attraversato secoli di cambiamenti. Oggi, a livello globale, l’Università europea è quella che gode di libertà accademica, con possibilità di ricerca senza timore di interferenze politiche o ideologiche; di autonomia istituzionale e responsabilità sociale".
I saluti di Roman Cieslak, rettore della Swps University of Social Sciences and Humanities e presidente dell’Erua Board of Rectors, hanno evidenziato la missione dell’istituzione universitaria, "condivisa e duratura, in una continua staffetta di generazioni". La parola anche agli studenti con Dario D’Urso, presidente del consiglio degli studenti e delle studentesse Unimc. "L’apertura e l’inclusività continuano a non tener conto di tutte le differenze ed esigenze dei singoli – ha detto D’Urso –. L’apertura di cui Erua si fa portatrice deve tendere alla creazione di una comunità accessibile a tutti, colmando le ingiustizie sociali, economiche e culturali, al fine di reimmaginare la ricerca e la formazione". In rappresentanza del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, Camilla Domenella, che ha aggiunto: "Quando parliamo dell’alleanza Erua parliamo di una rete viva e pulsante che connette persone e opportunità, aprendoci alla possibilità di superare limiti e confini".
In chiusura Bruna Vives, segretaria generale di Erua, con una riflessione sull’importanza del multilinguismo nella società odierna e la necessità "non solo di promuovere futuri leader, ma anche il pensiero critico, l’inclusività e la responsabilità civica, guidando il processo globale in tutte le aree della conoscenza". Le note dell’inno accademico "Gaudeamus Igitur" hanno chiuso la cerimonia, augurando a tutti un buon anno accademico.