"In guardia da chi chiede contanti". L’Arma in campo contro le truffe

San Severino, torna la prevenzione: incontri con gli anziani e il parroco don Aldo Romagnoli. I carabinieri hanno descritto i trucchi più usati, e i pensionati hanno condiviso le proprie esperienze.

"In guardia da chi chiede contanti". L’Arma in campo contro le truffe

Il luogotenente Massimiliano Lucarelli, comandante dei carabinieri di San Severino

Truffe in serie ai danni di anziani soli, la più frequente è quella del finto nipote a cui sarebbe capitata qualche disgrazia. I carabinieri del comando provinciale di Macerata hanno organizzato una serie di incontri destinati alle potenziali vittime, durante i quali vengono illustrate le modalità delle truffe consumate più frequentemente. Ultimi, in ordine di tempo, sono gli incontri tenuti dal comandante della stazione dei carabinieri di carabinieri di San Severino, all’interno della chiesa di San Giuseppe, alla presenza del sacerdote don Aldo Romagnoli, vicario del vescovo, e dal comandante della stazione dei carabinieri di Tolentino, nelle aule dell’istituto comprensivo Lucarelli. Erano presenti, complessivamente, cento anziani. Molti di loro hanno raccontato la propria esperienza con persone che sostenevano di essere lontani parenti o pubblici ufficiali al fine di carpire la loro fiducia, per poi richiedere denaro con vari pretesti.

I carabinieri hanno illustrato dettagliatamente le principali tipologie di truffa che vedono potenzialmente vittime i pensionati: da quella più attuale e frequente del finto nipote, che chiama la nonna richiedendo la consegna di denaro e oggetti preziosi, simulando di aver subito o provocato un incidente stradale o di essere incappato in qualche guaio con la legge, fino alla truffa dello specchietto danneggiato, al finto parente lontano che richiede denaro per un’emergenza, al finto carabiniere o avvocato. I presenti all’incontro sono stati invitati a contattare il 112 ogni volta che si ha il sospetto di avere a che fare con un potenziale malfattore.

Analoghi incontri saranno tenuti nelle prossime settimane dai comandanti di altre stazioni carabinieri della provincia. I carabinieri hanno ribadito che nessun militare chiamerà mai al telefono per chiedere denaro, regola che vale anche per i vari uffici pubblici: se qualcuno chiede dati e informazioni personali e parla di soldi da consegnare in contanti, meglio stare in guardia.

Chiara Marinelli