
Foto di scena del film «Suffragette» dove si racconta di donne che aderiscono al movimento di lotta per il diritto al voto e alla dignità della vita e del lavoro
Le studentesse e gli studenti dell’istituto Lucatelli-Don Bosco hanno fatto una riflessione sull’8 marzo, sul ruolo della donna e sulla parità di genere. Ne è scaturito un interessante dibattito in cui ognuno ha esposto l’opnione, roportato interviste fatte, la volta scorsa sono state pubblicate quelle degli altri componenti della classe.
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"Tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 c’è l’impegno a promuovere azioni per eliminare ogni forma di discriminazione e violenza per le donne, di ogni età. L’obiettivo n. 5 si occupa non solo della disparità di genere in ambito lavorativo o economico, ma considera altre gravi violenze a cui la donna è sottoposta da sempre: si pensi alle mutilazioni genitali, ai matrimoni forzati e precoci, al traffico di donne per lo sfruttamento sessuale. Per fortuna l’Unione Europea negli ultimi anni ha compiuto molti progressi: il 4 marzo 2021 ha proposto misure per equiparare gli stipendi tra uomo e donna; l’8 marzo 2022 sono state adottate norme per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica, nello stesso anno sono state stabilite regole sull’equilibrio di genere nei ruoli decisionali nelle maggiori imprese; l’8 marzo 2023 sono state promosse iniziative per combattere gli stereotipi".
Natalia Cesolari,
Almir Ahmeti 3ªD
"In classe, con la professoressa di Lettere, abbiamo deciso di intervistare donne della nostra famiglia o nostre conoscenti per sapere come vivono il ruolo di donna nella società, nel mondo del lavoro e nell’ambito familiare. Abbiamo intervistato le nostre mamme e nonne: alcune sono imprenditrici, altre impiegate, altre casalinghe: tutte comunque impegnate e sempre indaffarate! Durante le interviste hanno dichiarato che il cammino per una totale parità di genere è ancora lungo; è capitato che qualcuno le abbia fatte sentire in difetto, anche se il loro impegno e le loro capacità erano assolutamente adeguate. Nessuna si è mai tirata indietro e tutte si sono battute per far valere i propri diritti di donna, di madre, di lavoratrice. Hanno dimostrato che… "il sesso debole" non esiste! Ma è un dato di fatto che le donne devono "faticare" di più per imporsi o vedere apprezzato il proprio operato. Spesso non sono pienamente tutelate nel periodo della gravidanza o quando hanno figli piccoli. Tutte hanno detto che è necessario educare le giovani generazioni al rispetto e alla buona cultura dell’uguaglianza".
Aleandro Mercuri, Dylan Mercuri, Anxhelo Kopili, Tea Pasqualini, Samuele Tartari 3ªD
"E allora noi ragazzi cosa possiamo fare per costruire un mondo più equo? Innanzitutto, possiamo cambiare il nostro atteggiamento, poi il linguaggio, evitando battute e commenti sessisti; possiamo difendere chi subisce discriminazioni e imparare a rispettare chi è diverso da noi. Possiamo, infine, ricordare che il valore di una persona non dipende dal genere, ma dalle sue qualità, dai suoi talenti e dalle sue azioni".
Sofia Ansovini 3ªD
"Il Comune di Tolentino per sostenere le continue lotte per la parità di genere ha deciso di installare una panchina rossa, vicino alla caserma dei carabinieri. Questa panchina fa parte di una iniziativa che ha coinvolto tante città in Italia e ha lo scopo di sensibilizzare la gente sulla violenza di genere e su tutte le ingiustizie che molte donne, purtroppo, subiscono ogni giorno. La panchina non è solo un arredo urbano, ma un simbolo di lotta, di memoria e di speranza. Ogni giorno, chiunque si sieda su quella panchina non può fare a meno di riflettere su ciò che rappresenta: una battaglia per la parità di genere, per il rispetto, per una giustizia che troppo spesso sembra ancora lontana. Il rosso intenso, scelto con cura, non è solo un colore, ma un forte richiamo, un invito a non ignorare mai la realtà delle ingiustizie che tante donne, in silenzio, vivono ogni giorno. È il colore del coraggio, di chi ha scelto di non tacere più, di chi ha deciso che il cambiamento è possibile. Può sembrare un piccolo gesto, ma non è così. Infatti, è carico di significato: ci ricorda che tutti possiamo partecipare al cambiamento, partendo dalle piccole azioni quotidiane. Questo gesto è molto significativo soprattutto per noi alunni che stiamo per entrare in contatto con "il mondo dei grandi" e che stiamo capendo cosa significa crescere e che ogni nostra azione ha una conseguenza".
Giulia Gatti,
Bleona Seferi 3ªD