Il risiko dei reparti. Dalla nuova Oncologia a Neonatologia, ecco il piano dell’Ast

Le ipotesi sul tavolo per gli ospedali del capoluogo e di Civitanova. E Saltamartini prova a rassicurare i medici dopo le polemiche.

Il risiko dei reparti. Dalla nuova Oncologia a Neonatologia, ecco il piano dell’Ast

Marco Ricci, direttore generale dell’Ast, sta lavorando all’Atto aziendale

È stato lo stesso assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, ieri a Macerata ad evidenziare che sul suo tavolo l’Atto aziendale dell’Ast 3 ancora non c’è. C’è una bozza su cui la discussione è ancora in corso, secondo una logica di ascolto e confronto, ma ancora non c’è niente di definitivo. Saltamartini ha anche rassicurato sul fatto che Macerata resta centro di riferimento fondamentale e che resta intatto, anzi si accentua, l’impegno per la realizzazione del nuovo ospedale. Un intervento volto anche a stemperare indirettamente un dibattito vivace sul futuro assetto della sanità maceratese, quale sarà quello sull’Atto aziendale che, è bene ricordarlo, è di pertinenza della direzione. Questo ruoterebbe, in particolare, su quelle che, al momento sono alcune ipotesi di cambiamento, ma che comunque indicano un orientamento.

La Neonatologia dell’ospedale di Macerata, sarebbe sottratta all’Unità operativa complessa di Pediatria, per diventare una Unità operativa semplice dipartimentale (Uosd) con un suo responsabile. L’Oncologia dell’ospedale di Civitanova dovrebbe diventare un’Unità operativa complessa e, quindi, bisognerà fare il concorso per assumere il direttore (primario), al quale avrebbe detto sarcasticamente di essere pronto a partecipare Nicola Battelli, l’attuale primario dell’Oncologia di Macerata. Sempre all’ospedale di Civitanova, l’intenzione è quella di dare vita ad una Uosd di Neurologia e ad una Uosd di Pneumologia. Naturalmente, ogni volta che si toccano equilibri determinati è ovvio che ci siano reazioni, anche perché c’è chi fa notare che i responsabili delle strutture dipartimentali semplici sono di nomina interna, non devono passare attraverso un concorso. Il fatto che la direzione dell’Ast abbia voluto discutere in più incontri la bozza di atto aziendale con i responsabili dei dipartimenti e delle unità operative è positivo, visto che ha sviluppato un dibattito che può anche assumere toni accesi, ma che concorre a fare le scelte migliori. Non per l’interesse di qualcuno, ma della sanità maceratese e, dunque, della salute dei cittadini. Tra l’altro è bene ricordare che, nella preparazione dell’Atto aziendale, ci si è avvalsi di un’importante consulenza dell’università di Parma, un documento che dovrebbe costituire un significativo punto di riferimento, pur non essendo – ovviamente – vincolante. Poi, è evidente, arriva sempre il momento delle scelte, che competono alla direzione generale dell’Ast. Ed è evidente che queste possono piacere o non piacere, come è normale che sia.