"Le guardie mediche a singhiozzo sono il riflesso del problema che sta alla base: la carenza di medici di medicina generale. Prima le Marche ne contavano oltre 1.200, ora circa 950. Questo settore è poco appetibile, non solo nella nostra regione ma un po’ in tutta Europa. A questo si aggiunga il fatto che i giovani medici preferiscono le città. Scelgono i centri più grandi. Va da sé che abbiamo grosse difficoltà nel reperire personale per l’entroterra e, ancora di più, nei luoghi isolati". L’assessore alla sanità Filippo Saltamartini spiega come la Regione stia cercando di garantire la continuità assistenziale, dopo che anche per agosto si sono moltiplicati i turni scoperti in vari centri della provincia, da Recanati a Potenza Picena, da Sarnano a Cingoli.
"Il numero di medici a disposizione nel 2024 – afferma il vicepresidente della Regione – è stato deciso dieci anni fa (considerando la laurea in medicina di sei anni e i quattro di specializzazione) da altri governi. A livello nazionale sul mercato sanitario abbiamo 10mila medici (di cui 6mila specializzazioni) a fronte di 15mila pensionamenti. Da quando ci siamo insediati noi in Regione, da quattro anni quindi, abbiamo aumentato le borse di specializzazione da 5 a 150 l’anno, con finanziamenti che abbiamo tolto ad altri settori; ne hanno usufruito in 110-120 persone. Il problema della carenza di medici è noto ovunque, evidenziato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità sezione Europa".
"Lo riscontriamo anche da noi – aggiunge Saltamartini –: i giovani medici sono sempre meno disposti a fare continuità assistenziale, se accettano si dimettono poco dopo. L’abbiamo visto a Recanati e anche nell’Alto Maceratese. Il discorso delle guardie mediche è legato a questo ed è importante per la copertura nei fine settimana (quando in pratica non c’è il medico di famiglia). Dove però è presente l’ospedale o il pronto soccorso con il 118 o il punto di primo intervento il problema è mitigato. Diventa invece una criticità nei centri interni. Se necessario, proviamo anche a contattare le cooperative, sebbene abbiano un costo superiore; ma spesso non si trova più personale neanche lì. Quindi facciamo in modo che la continuità assistenziale venga comunque garantita dal medico operativo nel Comune più vicino".
Le altre iniziative in campo per sopperire alla carenza, oltre all’aumento delle borse di specializzazione, sono le Aggregazioni Funzionali Territoriali: "Abbiamo firmato un accordo con i medici di medicina generale. Per chi si associa in studi comuni metteremo a disposizioni gli spazi, un infermiere e un assistente amministrativo, oltre che tecnologie portatili". Si sta facendo una ricognizione. Infine Saltamartini ha ricordato che, tramite il decreto Liste di attesa, dal primo gennaio 2025 operatori e medici potranno aumentare del 10-15%. Questo per il superamento del tetto di spesa per l’assunzione del personale sanitario.