LORENA CELLINI
Cronaca

Il ragazzino nel mirino dei bulli: "Mio figlio picchiato dai compagni nella palestra della scuola"

La madre di un dodicenne civitanovese: in due lo hanno scaraventato a terra e gli sono saliti sopra "Ho segnalato la cosa, ma tra i genitori non c’è consapevolezza né voglia di affrontare il discorso".

Il ragazzino nel mirino dei bulli: "Mio figlio picchiato dai compagni nella palestra della scuola"

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"Mio figlio picchiato da due compagni di classe negli spogliatoi della palestra scolastica, ma quando con alcuni genitori ho sollevato il problema del bullismo non ho trovato consapevolezza, né voglia di affrontare il discorso". Parole di una quarantenne, madre di un ragazzino di dodici anni che frequenta una scuola media di Civitanova. "Chiedo l’anonimato – spiega – per non esporlo al rischio di ulteriori aggressioni o prese in giro e comunque il mio intento non è quello di colpevolizzare la scuola, ma sensibilizzare le famiglie, far capire che questo argomento va affrontato in casa e nelle aule più di quanto non si faccia oggi". Il pensiero corre i fatti di Senigallia, al minorenne che si è ucciso a causa delle ripetute offese subite dai coetanei, che lo bullizzavano a scuola, dove l’adolescente non voleva più andare. A Civitanova il livello di accanimento non è a questo punto, ma i segnali di comportamenti prevaricatori sono emersi e preoccupano la donna. Gli ultimi accadimenti risalgono a giovedì scorso. Dalla scuola viene contattata con canali informali e viene a sapere quello che è successo in palestra. "Quanto mi è stato detto – racconta – l’ho poi verificato. Alcuni ragazzini hanno cominciato a insultare mio figlio, a prenderlo in giro per il suo aspetto fisico. Lui ha reagito e in due, fisicamente più grandi, lo hanno scaraventato a terra, gli sono saliti sopra e lo hanno picchiato. Parlandone a casa è venuto fuori che c’erano stati precedenti prese in giro e l’ho invitato a gestire questa situazione in classe, con le insegnanti, alle quali nel frattempo anch’io ho riferito tutto. Se oggi scelgo di denunciare è perché non tollero che questi episodi vengano magari derubricati a ragazzate, anche se non credo che avverrà. So che se ne discuterà nel prossimo collegio docenti e confido che verrà affrontato senza sottovalutazioni, ma quello che mi ha davvero sconcertata è stata la reazione di alcuni genitori. Non è possibile – sottolinea la mamma – che nella chat delle famiglie l’argomento sia stato lasciato cadere come se non avesse importanza. Solo un paio di risposte al mio messaggio in cui spiegavo l’accaduto senza accusare nessuno, ma con l’intento di lanciare l’allarme e mi aspettavo un maggiore coinvolgimento".

"Invece – continua – qualcuno mi ha perfino detto che con i figli parla poco di quello che accade a scuola, e questo mi ha sconcertato ancora di più, perché è con l’indifferenza che poi si finisce per non capire che la situazione può sfuggire di mano e tutti abbiamo letto quello che è accaduto a Senigallia". La conclusione è un invito a "non sottovalutare questi episodi, anche perché in questa scuola ci sono già stati due casi in cui genitori hanno portato via i figli, preoccupati che fossero diventati vittime di bullismo".