LORENA CELLINI
Cronaca

Il progetto di Simonetti : "Ci aspettiamo buon senso"

Oggi la maggioranza si riunisce per decidere sulla variante legata al centro commerciale. L’imprenditore: "L’idea iniziale non è stravolta".

Il progetto di Simonetti : "Ci aspettiamo buon senso"

Alberto Simonetti con legali, tecnici e professionisti. Sotto, il rendering dell’area

Centro commerciale Simonetti a Piediripa, alla vigilia del vertice della maggioranza in Comune chiamata a decidere sul progetto L’imprenditore si toglie i sassolini dalle scarpe: "Siamo gente seria, radicata sul territorio, abbiamo la fiducia dei nostri interlocutori e non accettiamo riferimenti al malaffare né false accuse di aumenti di volumetria commerciale". Nella sede civitanovese dell’azienda Alberto Simonetti reagisce a dichiarazioni emerse nel dibattito "affermazioni - dice - che ignorano la realtà o fingono di ignorarla e ledono la nostra immagine".

E alla prospettiva di ulteriori meline, se non bocciature, da parte dell’amministrazione Parcaroli chiarisce: "Se il progetto non passerà io lì i capannoni (la struttura del centro commerciale pre variante, ndr) non li faccio, piuttosto ci metto un campo di fotovoltaico". Al suo fianco gli avvocati Maria Lalla e Giuseppe Domenella che non si sbilanciano, ma nemmeno negano la possibilità di richiesta di un mega risarcimento danni al Comune di Macerata. "Stiamo parlando di diritti acquisiti", ribadiscono per poi ammorbidire i toni e ammettere di avere "aspettative positive". Dal punto di vista di Simonetti sarebbe inimmaginabile il contrario per quello che definiscono "un atto praticamente dovuto da parte dell’amministrazione, al limite potrebbero essere apportare modifiche al progetto per sopravvenute norme in materia commerciale e per la procedura della Vas. Fino a quando siamo disposti ad aspettare? Sarebbero già trascorsi i termini". "Possiamo pazientare fino a dopodomani", aggiunge Simonetti con il pensiero al vertice di maggioranza, che sulla pratica non decide. La politica si è incartata in un progetto impostato dalla precedente amministrazione di centrosinistra, avversato in campagna elettorale dal centrodestra che una volta insediato lo eredita e lo porta avanti, con mille frenate. "Dalla politica ci aspettiamo buon senso e il voto unanime del consiglio, coerente con la storia di questa pratica", sottolinea lo staff di Simonetti, presenti anche il progettista Corrado Perugini, l’architetto Davide Taponi, il responsabile commerciale Mauro Profili. Quanto alla procedura Vas a cui è stata sottoposta la variante "è derivata da una modifica unilaterale fatta sulla nostra testa", precisa la Simonetti in cui si ribadisce "come la variante non stravolge il progetto iniziale, semmai lo razionalizza" e si rivendica che la destinazione commerciale dell’area "precede tutte le altre e non può essere sacrificata per tutelare interessi sorti in forza di varianti approvate successivamente. Questo è il quadro che si completa, tenendo presente ciò che abbiamo già dato al Comune, la chiesa di San Rocco e gli anticipi sul costo di costruzione e poi le spese ingenti affrontate per la scelta di non realizzare più lo svincolo di San Claudio".