Il generale Vannacci è riuscito a creare scompiglio, da buon ardito della Folgore, anche a Macerata. L’avvocato Narciso Ricotta (Pd) attacca l’amministrazione per aver coinvolto, a suo dire, nel progetto della regione "Le Marche e l’Oriente-Giuseppe Tucci", Adolfo Morganti, e cioè il presidente dell’associazione Identità Europea, ritenuta parte della "compagnia di giro degli amici di destra", e soprattutto l’editore (Il Cerchio di Rimini) che pubblicherà Il mondo al contrario, libro con tesi da "destra estrema". Per Ricotta, un "grande orientalista" e "grande maceratese" come Tucci merita ben altra valorizzazione, nel solco magari delle iniziative di Arte Nomade. Poi la prof Ninfa Contigiani (Pd) rincara la dose e parla di "danno concreto" per Macerata, che ora vede associata la propria immagine alle opinioni "in contrasto con i fondamenti costituzionali" di Vannacci; inoltre Contigiani esprime solidarietà alla Bottega del Libro che riceve insulti perché non venderà il testo del generale (mi associo alla solidarietà ma non condivido una scelta che tra l’altro respinge Vannacci ma accetta Houellebecq e Céline, per dire: se il primo è "divisivo", gli altri sono dinamite; e quanto a propaganda, perché vendere allora, ad esempio, i libri di Meloni e Renzi?). Peccato che proprio Giuseppe Tucci, la cui immacolata purezza insieme alle candide virtù della città natìa si vorrebbe preservare dal contagio ideologico-morale della destra al governo e dei suoi circoli, non sia proprio un esempio di intellettuale e di uomo da inscrivere nel pantheon ideale del politicamente corretto e della sinistra (e allo stesso modo guai a inquadrarlo a destra, ovviamente). Fa sorridere che si voglia sottrarre uno scienziato che collaborò attivamente con la politica verso Oriente del regime fascista e di Mussolini, un esploratore che accettò consapevolmente per viaggi e ricerche i finanziamenti del Duce, a una presunta contaminazione politico-culturale rappresentata da questi odierni pericolosi cultori di Tolkien e di Mishima... E a dirla tutta, tra le persone che più studiano e lavorano intorno al disegno e all’ideale euroasiatico di Giuseppe Tucci, ci sono sicuramente proprio Franco Cardini, per l’accademia e la ricerca, e Adolfo Morganti, per la divulgazione e la promozione, entrambi cooptati dalla regione Marche nel progetto su Tucci e L’Oriente di cui il Comune di Macerata è capofila. Di fronte ad una personalità originale e complessa, affascinante e ambiziosa, tanto coraggiosa e aperta nell’esplorare l’ignoto e il diverso quanto abile e opportunista nel confrontarsi col potere di turno, che ha lasciato opere di genio e imprese leggendarie, ecco, di fronte al nostro grande Tucci, mettersi a leggere Vannacci sembra una bizzarria più che una trasgressione.
Gianni Menghi