"Presidiamo piazza della Libertà per chiedere interventi immediati in materia di sicurezza sul lavoro. La strage a cui assistiamo quotidianamente è intollerabile. Chiediamo di reintrodurre tutele per i lavoratori dei subappalti, subappalti che spesso nascondono situazioni di degrado rispetto alle tematiche per cui siamo qui. Gli incidenti molto spesso avvengono in certi ambiti, come nell’ultimo caso alla centrale di Suviana, nel bolognese". Daniele Principi, segretario della Cgil, elenca i motivi che hanno spinto il sindacato, assieme alla Uil, a manifestare a Macerata, come in tutti gli altri capoluoghi delle Marche e d’Italia, per non avere più morti sul lavoro, avere una giusta riforma fiscale e un nuovo modello sociale di fare impresa. Lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil è arrivato due giorni dopo l’ennesima tragedia sul lavoro: "Va ripristinato il trattamento normativo retributivo paritario tra ditta appaltante e subappaltante – spiega Principi –, va ridotta la filiera degli appalti e applicati i contratti nazionali sottoscritti dai sindacati più rappresentativi, Cgil, Cisl e Uil. Il profitto ad ogni costo poi sta causando morti ed impoverimento, chiediamo un nuovo modello di impresa. Siamo convinti non sia una richiesta utopica".
Sergio Crucianelli, segretario della Uil Macerata sottoscrive e aggiunge: "Vogliamo una riforma fiscale equa. È una lotta che porteremo avanti alla manifestazione nazionale a Roma il 20 aprile. Invitiamo tutti a sostenerci". Al presidio maceratese hanno partecipato un’ottantina di lavoratori. Tra le loro richieste, anche una "patente a punti" per le imprese di tutti i settori, che blocchi le attività nel caso non vengano rispettate le norme sulla sicurezza. "Ci troviamo qui a maggior ragione dopo l’incidente alla centrale di Suviana – dice Andrea Badulato, dipendente Enel dal 2003, affiliato alla Cgil –, non sappiamo esattamente come siano andate le cose lì, ma le ditte esterne non sempre hanno specializzazioni per certi tipi di interventi. È una problematica degli appalti". "La sicurezza deriva innanzitutto da quanto viene speso per essa – dice Ettore Cutrina, dal 2014 in Enel e-distribuzione –, le aziende possono anche essere molto professionali, ma i contratti vengono continuamente tagliati, le ditte sono lasciate a loro stesse. Bisogna investire in formazione". Luca Pasquariello, affiliato Uil che lavora nel settore bancario, racconta: "Reclamiamo più sicurezza, maggiori controlli e tutte le misure che possono contrastare incidenti, in molti casi purtroppo eluse. La logica del profitto e l’abbattimento dei costi rendono pericolosa l’attività lavorativa in moltissimi settori. Nel mio in particolare lo stress da lavoro correlato minaccia la salute". Una rappresentanza sindacale è stata in mattinata ricevuta dal prefetto Isabella Fusiello mentre il presidio proseguiva.