FRANCO VEROLI
Cronaca

Il fronte dei presidi: "Il concorso è bloccato, tanti istituti a reggenza"

Il segretario provinciale della Flc Cgil esprime preoccupazione per i ritardi e le problematiche nel mondo della scuola, dovuti a procedure di assunzione, concorsi bloccati e confusione normativa. La situazione rischia di aumentare il precariato e la carenza di personale.

Ivan Di Pierro, segretario provinciale della Flc Cgil, si dice molto preoccupato per il persistere di una difficile situazione nel mondo della scuola

Ivan Di Pierro, segretario provinciale della Flc Cgil, si dice molto preoccupato per il persistere di una difficile situazione nel mondo della scuola

"Ci sono i problemi di sempre, per certi versi aggravati dai ritardi che hanno interessato le procedure di assunzione e la formulazione delle graduatorie. Ma grandi difficoltà derivano anche dall’espletamento dei concorsi e dalle contraddizioni generate da norme discutibili". Alla vigilia della ripresa delle lezioni (11 settembre), Ivan Di Pierro, segretario provinciale della Flc Cgil, si dice molto preoccupato per il persistere di una difficile situazione nel mondo della scuola, e questo sottolinea perché viene considerata "una spesa e non un importante investimento sul presente e il futuro del Paese". "Sui ritardi gravano soprattutto le carenze nell’organico dell’Ufficio scolastico provinciale, oberato da crescenti incombenze e responsabilità", spiega Di Pierro. Ma, poi, c’è un groviglio di problemi difficile da sciogliere. "Il concorso a preside si è svolto ma è attualmente bloccato per un ricorso al Tar del Lazio. Risultato: alcuni istituti della provincia che avrebbero dovuto avere il loro dirigente dal primo settembre, andranno a reggenza: il Betti di Camerino, il comprensivo di viale Piave a Morrovalle, il Monti di Pollenza, il Gigli di Recanati e il Tortoreto di San Ginesio. Non solo. I docenti idonei del concorso 2020 hanno di recente protestato perché scavalcati da quelli del concorso cosiddetto Pnrr. Si aggiunga che si è data la possibilità di acquisire l’abilitazione attraverso dei corsi di formazione on line, che costano molto (chi ha più possibilità di comperare titoli ha anche più possibilità di lavorare) e sono previsti corsi di formazione per il sostegno sul portale Indire in contrasto con quelli attivati dalle università. C’è grande confusione. Una situazione che rischia di aumentare il precariato, mentre la copertura dei posti esistenti con assunzioni a tempo indeterminato è di gran lunga insufficiente. Così, come l’anno scorso, si dovrà fare ricorso a circa mille supplenti tra docenti e personale educativo e a circa 200 supplenti tra amministrativi, tecnici e collaboratori. In molti casi, poi visto che ci sono concorsi non ancora conclusi, ci saranno supplenti a termine. Per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno, tantissimi sono i precari che potrebbero essere assunti in ruolo, ma questo non accade".