"Ci auguriamo che polemiche e posizioni strumentali siano accantonate e che la variante venga esaminata nella sua oggettività, senza pregiudizi, tenendo presente che ha ottenuto tutti i necessari pareri favorevoli". Alberto Simonetti, titolare dell’omonima ditta che ha presentato il progetto per la realizzazione di un nuovo centro commerciale a Piediripa, torna a tirare in causa la politica tutta, senza distinzioni tra chi governa oggi e chi diversi anni fa, per sollecitare il passaggio della variante in consiglio comunale, visto che tra rimpalli di responsabilità e rinvii, ad oggi, il voto ancora non è stato calendarizzato. Il tema sarà affrontato la settimana prossima nell’assise cittadina, ma solo perché il Pd ha presentato una mozione al riguardo, mentre l’amministrazione temporeggia. Simonetti, inoltre, parla anche di risarcimento nel caso il progetto venga cestinato, ricordando i "350mila euro" già incassati dal Comune di Macerata "a titolo di anticipazioni del contributo di costruzione" e la cessione "della chiesa di San Rocco" di cui è già iniziato il restauro per adibirla ad auditorium cittadino. "Qualsiasi iniziativa contraria all’utilizzo commerciale di quell’area, quindi – precisa l’imprenditore –, non dovrebbe essere accompagnata dal contestuale riconoscimento dei nostri diritti restitutori e risarcitori?". Il messaggio, però, non è solo per il Comune e l’attuale amministrazione, ma anche per chi ha guidato la città negli anni passati. "Non tutti gli attuali consiglieri di minoranza sono gli stessi che hanno sostenuto le precedenti amministrazioni ma le forze politiche che li esprimono, sì – incalza Simonetti –. Coerente appare allora la posizione di chi non ha sottoscritto la mozione presentata dalla minoranza in consiglio comunale (Del Gobbo e Orazi erano peraltro consiglieri comunali di maggioranza in quegli anni). Gli altri sembrano voler prendere le distanze dai colleghi, di partito e delle civiche, che li hanno preceduti. Lascia però increduli leggere, tra i firmatari la mozione, i nomi dei consiglieri Ricotta e Monteverde: il primo ci aveva infatti manifestato espressamente il proprio apprezzamento per il progetto, entrambi erano assessori dell’amministrazione comunale che, con nota del 20 dicembre 2013, ci indusse a versare un anticipo del contributo di costruzione". A chi, invece, osteggia il progetto parlando del consumo di suolo, l’imprenditore precisa che "l’area non è agricola; inoltre aveva una destinazione commerciale prima che venissero realizzati il Centro Val Di Chienti e il Corridomnia; la variante "Meschini" ha già ridotto la volumetria prevista dalla destinazione precedente; e la variante proposta prevede una riduzione della superficie utile commerciale attualmente realizzabile. A tutti replichiamo che la variante ha ottenuto tutti i necessari pareri favorevoli. Se questa è la politica – conclude –, come qualcuno ci ha detto, ne staremo alla larga".
CronacaIl duello sul centro commerciale: "Già versati 350mila euro al Comune. Pronti a chiedere un risarcimento"