LISA GRELLONI
Cronaca

Il docufilm su Brizi. Dal Campo dei Pini alla maglia viola: "La sua classe stupiva"

Il lavoro è stato presentato alla presenza del figlio e di tanti appassionati

Il lavoro è stato presentato alla presenza del figlio e di tanti appassionati

Il lavoro è stato presentato alla presenza del figlio e di tanti appassionati

"Per me è sempre un’emozione che si rinnova". Con gli occhi lucidi Gianluca Brizi, figlio di Pino, parla in seguito alla proiezione del docufilm "Lo chiamavano Brizenbauer. La favola viola di Pino Brizi". "Mi ricordo – aggiunge – che appena nato già facevo Firenze-Macerata, quando ce n’era la possibilità tornavamo qui".

Presentato ieri pomeriggio nell’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti il docufilm che ripercorre la vita del "signore del calcio" nato a Macerata nel 1942 e deceduto due anni fa. A fare da moderatore Carlo Cambi, presente l’assessore allo sport Riccardo Sacchi. Brizi, tifoso viola fin da ragazzino, è stato uno dei grandi protagonisti del secondo scudetto gigliato conquistato nel 1968-69. Con le sue 389 partite con il giglio sul petto è una delle bandiere della Fiorentina, secondo solo ad Antognoni.

Il documentario è stato realizzato per "QN - La Nazione" da Roberto Davide Papini, con montaggio di Michele Coppini e riprese dello stesso Coppini, di Massimo Nencioni e di Lorenzo Console. Il lavoro inizia con un bambino che interpreta Giuseppe Brizi che gioca al Campo dei Pini e si conclude con Pino che accarezza la maglia viola con la quale vinse lo scudetto, restituendo al pubblico presente un’immagine commovente. A fare da guida nel docufilm il figlio di Pino, Gianluca, al suo interno ci sono degli interventi della moglie Maddalena Cardinali e dei racconti sull’importanza di Brizi nella Fiorentina di quegli anni a cura di Massimo Cervelli, vice presidente del Museo Fiorentina.

Nella telecronaca ricostruita, la voce è di David Guetta conosciuto da tutti i tifosi viola. Diverse le testimonianze all’interno del docufilm portate da ex calciatori della Fiorentina come Giancarlo Antognoni, Giancarlo De Sisti, Luciano Chiarugi, Moreno Roggi, Claudio Merlo ed ex della Maceratese come Alberto Prenna e Giovanni Pagliari.

Non poteva mancare il sentito messaggio di Giancarlo "Picchio" De Sisti che definisce Pino Brizi: "Un gentiluomo, è difficile che sbagliasse una partita, aveva tanta classe e stupiva. Giocava come un centrocampista, come un mediano di grande qualità, in quel momento diventava un maestro. Ha colpito un po’ tutti quelli che giocavano nella Fiorentina per la sua serietà, il suo sorriso a volte e l’essere sempre se stesso. Un ragazzo d’oro che potrebbe vivere in tutte le epoche, è il figlio che ogni giocatore avrebbe voluto". Moreno Roggi ricordò che Brizi con un anticipo di tacco riuscì a fermare Anastasi in un Fiorentina-Juve. Pino era un autentico campione, tecnicamente e moralmente un vero signore del calcio.