LUCIA GENTILI
Cronaca

Il caldo mina l’agricoltura. Erba dei pascoli, olive e miele. La siccità minaccia il futuro

Alte temperature, fioriture anticipate e piante senz’acqua: viaggio tra i produttori locali "Non siamo ancora in emergenza, ma la speranza è che arrivino a breve dei temporali estivi".

L’erba dei pascoli è secca già da una decina di giorni. Le olive in alcune zone della provincia iniziano a cadere perché le piante, senz’acqua, non riescono a tenere il frutto. Le alte temperature con fioriture anticipate hanno costretto gli apicoltori a interrompere la raccolta di miele già a metà luglio; il nettare non è gocciolato in fondo al fiore a causa del terreno secco e le api non hanno potuto bottinare (cioè volare sui fiori) per raccoglierlo. Questo il quadro, per ora, sul fronte agricoltura e allevamento nell’entroterra.

"In questo periodo vacche e pecore pascolano, ma l’erba si sta seccando – spiega il presidente Coldiretti Macerata Francesco Fucili –. La speranza degli allevatori è che arrivino a breve dei temporali estivi per fare in modo che l’erba ricresca, affinché non siano costretti a trasportare il fieno. Anche per questo è sempre più importante iniziare a lavorare sulla prevenzione: si potrebbero realizzare degli invasi di accumulo, piccoli bacini di supporto all’irrigazione per le situazioni di emergenza, utili sia come riserva idrica per gli animali che per eventuali incendi. Tra l’altro, laddove possibile, sfruttando il salto dell’acqua in quota, questi mini bacini artificiali potrebbero generare anche energia idroelettrica. Questi laghetti di montagna sarebbero necessari in particolare per la vallata del Chienti che - a differenza della zona del Potenza/Musone servita in buona parte dalla diga di Castreccioni a Cingoli tramite le condotte del Consorzio di bonifica- è completamente scoperta. Altrimenti ogni anno ci troviamo di fronte allo stesso problema".

Francesca Gironi, la presidente dell’Assemblea regionale del Consorzio di bonifica, ha sottolineato che in campo (ovviamente solo per gli invasi gestiti dal Consorzio) ci sono progetti per implementare l’approvvigionamento delle acque, come ricariche artificiali di falde, e per evitare al massimo la dispersione della risorsa idrica attraverso la manutenzione delle condotte impedendo perdite o che l’acqua evapori.

"Siamo molti accorti e orientati verso questo tipo di programmazione – dice la presidente –. Non possiamo più pensare in termini emergenziali col rischio di svegliarci una mattina senz’acqua, bensì in un’ottica di prevenzione. Siamo pronti a dare il nostro contributo per mappare fiumi e laghi e capire quali poter sfruttare".

"L’acqua per l’abbeveraggio ancora c’è – affermano Fabrizio e Fausto Fabrizi, padre e figlio, titolari rispettivamente delle due aziende agricole omonime e Fiastra –. Ma l’erba per il pascolo è secca". "In qualche zona non piove da mesi – interviene Leonardo Sopranzetti, che lavora insieme con il padre Luigi all’Oleificio Sopranzetti di Cingoli –. Così l’oliva si secca e cade. Un peccato, perché l’allegagione (il passaggio dallo stato di fiore a quello di frutto) era andata bene: le olive sono tante e belle ma ora le alte temperature e l’attacco della mosca olearia (che prolifera con l’umidità) iniziano a dare qualche problema. Speriamo arrivi la pioggia a salvare la stagione; per ora da noi è caduto il 15-20% di olive, ma altrove, in aree non servite dalla diga, anche il 30-40%. Intanto procediamo con i trattamenti per fermare l’attacco del parassita".

È in crisi, invece, il settore dell’apicoltura. La siccità ha seccato i fiori, peggiorando una situazione già compromessa. "Il raccolto è bloccato", conclude amaramente il presidente del consorzio apistico di Macerata Alvaro Caramanti.