
Da oggi a venerdì saranno riportate alla curia di Camerino e San Severino e al Comune di Sarnano le opere restaurate alla Mole Vanvitelliana .
Nuova vita per i tesori danneggiati dal sisma. Ventidue sono le opere che tra oggi e venerdì prossimo verranno riconsegnate al Comune di Sarnano e alla Curia arcivescovile di Camerino e San Severino, tra le molte in restauro nel Laboratorio della Mole Vanvitelliana di Ancona. Ad esempio torneranno nella Pinacoteca di Sarnano, alla fruizione dei cittadini e del pubblico, il "Polittico del Compianto", opera su tavola di Vincenzo Pagani (1529) e il dipinto olio su tela di Pietro Procaccini raffigurante "San Francesco delinea lo stemma del comune di Sarnano nella figura di un serafino", recuperate nelle settimane successive alle scosse del 2016. Il laboratorio di restauro/deposito della Mole Vanvitelliana è un progetto sostenuto dal Ministero della cultura; il sito ospita oltre 1500 opere, tutte censite e catalogate, recuperate da chiese, pinacoteche e altri edifici pubblici delle tre province più colpite, Macerata, Ascoli e Fermo. La direzione tecnico scientifica è curata dall’Istituto centrale per il restauro (Icr) di Roma, nelle persone di Francesca Capanna, responsabile del progetto, Angelandreina Rorro direttore, e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio con Pierluigi Moriconi, responsabile del laboratorio. Oggi a Sarnano tornano a casa quindici opere restaurate; saranno ospitate nella rinnovata Pinacoteca, all’ex convento di Santa Chiara. L’edificio, danneggiato dal sisma, è stato oggetto di un importante intervento, concluso a dicembre. I visitatori potranno riammirare San Francesco d’Assisi in meditazione, SS. Giovanni Battista e Caterina d’Alessandria, S. Fedele da Sigmaringen, solo per citare alcuni dipinti. "Siamo felici di riavere questo patrimonio inestimabile – ha detto il sindaco Fabio Fantegrossi -. Tornano a casa quindici delle diciotto opere che erano state trasferite a seguito del sisma alla Mole Vanvitelliana, e che ci vengono restituite in questa nuova sede museale recentemente restaurata. Non resta che procedere ad un nuovo allestimento delle opere, per poi permetter a tutti di accedere a questa nuova Pinacoteca: una nuova bella pagina della ricostruzione e per il rilancio di questi territori". Saranno portate invece al Marec – Museo dell’arte recuperata di San Severino, museo diocesano, una fonte battesimale in legno (proveniva dalla chiesa di S. Lucia a Castelsantangelo sul Nera), un’altra fonte (San Ginesio - chiesa di S. Maria in Vepretis), un tempietto in legno (Caldarola - chiesa SS. Gregorio e Valentino), Madonna di Loreto, affresco staccato (Ussita - Palazzo comunale), un ostensorio-reliquiario (Castelsantangelo sul Nera - chiesa S. Stefano), candelieri, incensiere, navicella, croce in legno e ottone, croce in ferro (Visso - chiesa di S. Antonio) e un crocifisso in legno sagomato policromo (Ussita - Palazzo comunale). "L’obiettivo - sottolinea il soprintendente Giovanni Issini – è restaurare e ricollocare nei luoghi d’origine delle opere, a cui le comunità sono molto legate, sostenendo quindi il processo di rinascita dei territori colpiti dagli eventi sismici".
Lucia Gentili