REDAZIONE MACERATA

I tesori di Valfornace tornano a splendere

Soprintendenza al lavoro per recuperare e restaurare le opere d’arte salvate dopo il terremoto.

Da sinistra il funzionario della Soprintendenza Moriconi, il sindaco Citracca, il parroco don Roberto Rafaiani e monsignor Sandro Corradini

Da sinistra il funzionario della Soprintendenza Moriconi, il sindaco Citracca, il parroco don Roberto Rafaiani e monsignor Sandro Corradini

Soprintendenza al lavoro per recuperare i tesori di Valfornace. Come ad esempio la Madonna col Bambino in trono e gli angeli musicanti tra i santi Matteo e Prisco da Mirabella di Giovanni Boccati, o la Madonna del Rosario e le due sculture lignee di Santa Chiara e San Francesco del monastero di Pontelatrave, solo per citarne alcuni. Si tratta di opere tornate in vita, dopo le scosse del 2016, grazie all’opera dei restauratori della Soprintendenza delle Marche. "Una piccola parte di un patrimonio di inestimabile valore di cui il nostro territorio martoriato un giorno mi auguro tornerà in possesso" ha detto il sindaco Massimo Citracca, che con l’amministrazione e il parroco don Roberto Rafaiani ha promosso un incontro sui restauri delle opere d’arte cittadine seguiti al sisma di ormai otto anni fa. Questo si è svolto al centro polifunzionale Maria Ciccotti con una conferenza tenuta da Pierluigi Moriconi, funzionario della Soprintendenza; presenti, tra gli altri, anche monsignor Sandro Corradini, cultore dell’arte tra i più grandi ricercatori di documenti su Caravaggio. Moriconi ha offerto un’analisi approfondita del lavoro svolto nelle chiese di Valfornace e delle preziose opere salvate o recuperate annunciando l’apertura del "più grande laboratorio di restauro d’Italia", alla Mole Vanvitelliana di Ancona dove "sarà restaurato il restaurabile che arriverà dalle zone del sisma". La struttura, che il ministero della cultura si è impegnato a concludere per il 2026, sarà gestita dalla Soprintendenza. "Abbiamo dovuto fare delle scelte – ha spiegato Moriconi –, siamo partiti dal Boccati di Nemi, ma abbiamo già collezionato grandi scoperte come la firma sotto un bellissimo battistero del Seicento che era nella chiesa di San Giovanni di Isola. In un’altra opera la pulitura dei colori ha permesso di scoprire una suora al posto di una Madonna".