LUCIA GENTILI
Cronaca

"I suoni dei borghi" con Brunello. Il maestro accoglie i violoncellisti

Due masterclass dedicate ai musicisti dello strumento nel cuore di San Ginesio, poi visita alle imprese .

Da sinistra: Testa, Pagano e Salvatori

Da sinistra: Testa, Pagano e Salvatori

Il maestro di fama internazionale Mario Brunello conduce ormai da sei anni a San Ginesio due masterclass rivolte a violoncellisti, nell’ambito del progetto "I suoni dei borghi" che lui stesso ha voluto all’indomani del terremoto 2016. Le masterclass - l’una riservata a giovani talenti, l’altra a violoncellisti di ogni età - sono in corso questa settimana, fino a dopodomani. "I suoni dei borghi" è il progetto per San Ginesio con cui Brunello è tornato a dare lezioni di violoncello dopo anni; realizzato da Annalisa Pavoni, è promosso dagli Amici della Musica di Ancona, in collaborazione con Comune e Pro Loco. Con gli allievi, il maestro visita anche le imprese manifatturiere (quest’anno il Museo della carta di Fabriano) e il patrimonio artistico del territorio (per questa edizione, la pala di Lorenzo Lotto a Mogliano). Tra i momenti aperti al pubblico, oltre al concerto di oggi alle 21 di Brunello con Maria Semeraro al pianoforte, ci sono: domani alle 21 all’auditorium Sant’Agostino, "Orchestra di Violoncelli" con gli allievi delle due masterclass e Sanne de Graaf, maestro concertatore; dopodomani alle 21 sempre all’auditorium, con i violoncellisti della masterclass di alto perfezionamento. Non per caso, giovani musicisti come Ettore Pagano, Maria Salvatori o Eleonora Testa, dalle carriere già avviate, considerano questo sui Sibillini un appuntamento irrinunciabile. Il 21enne Pagano, di Roma, suona in giro per il mondo e torna per la quinta volta. "Il maestro Brunello è un esempio – dice –, sono affascinato anche dal fatto che a spingerlo è il desiderio di rinvigorire queste zone dopo il terremoto. Sono arrivato qui alla masterclass di San Ginesio a 17 anni, un’occasione unica". Il maestro gli ha insegnato a non avere paura di fare anche cose "estreme" in musica, di spingersi oltre la struttura canonica. Metodo, forma e natura si collegano, oltre lo strumento. "Vogliamo far conoscere il bello della musica, la percezione dell’istante", ha aggiunto. "Non è solo la lezione sugli aspetti tecnici e strumentali – afferma la Salvatori, 20 anni, che da tre anni studia a Madrid (tornata a San Ginesio per la seconda volta) -, ma il maestro ci trasmette cosa c’è dietro la musica, cosa dire con la musica". Anche visitando un’azienda, si scopre che in comune con la musica ci sono passione, ricerca, volontà di migliorarsi. Terza volta per la Testa, 20 anni, che da ottobre (dopo l’Accademia Stauffer di Cremona) studierà a Düsseldorf, in Germania: "Si tratta di un corso unico al mondo, questo a San Ginesio. Oltre all’arricchimento generale per la connessione con natura, arti figurative e realtà del territorio, il maestro ci ha insegnato a metterci in gioco, esporci, parlare. La condivisione è totale, si crea un gruppo, si torna a casa arricchiti. Spero di tornare anche il prossimo anno".