"I cittadini pagheranno per le scelte sbagliate della politica"

"A eccezione di qualche intervento, appare chiaro come gli interessi predominanti siano stati quelli del far quadrare i conti delle...

"A eccezione di qualche intervento, appare chiaro come gli interessi predominanti siano stati quelli del far quadrare i conti delle aziende partecipate senza tenere minimamente conto della condizione sociale in cui versano le proprie comunità. Tra l’altro questa decisione viene assunta solo a pochi mesi di distanza dagli aumenti di oltre il 20% della Tari, deliberato dagli stessi sindaci in sede di Ata a seguito della questione discarica. Non possiamo più accettare in silenzio che l’immobilismo di questa politica locale venga fatto pagare integralmente ai cittadini". Cgil, Cisl e Uil pur consapevoli delle dinamiche economiche degli ultimi anni e della necessità di ritoccare le tariffe per assorbire gli aumenti dei costi, contestano la portata dell’aumento delle tariffe dell’acqua. "La nostra contrarietà – scrivono Daniele Principi, Rocco Gravina, David Ballini e Sergio Crucianelli – deriva innanzitutto dal fatto che non si possono ignorare le difficoltà in cui versano le famiglie e i cittadini, pesantemente colpiti dalla perdita di potere d’acquisto di salari e pensioni, con l’Istat che certifica la riduzione del reddito medio reale della provincia e lo scivolamento verso condizioni di indigenza di una parte crescente di popolazione. Non possiamo non evidenziare che i conti delle società si sono appesantiti anche, e soprattutto, per l’incapacità degli amministratori locali rispetto a risolvere la grande questione del gestore unico, di cui si discute da due anni, come antidoto alla messa a gara del servizio. Un gestore unico, oltre a scongiurare la privatizzazione supererebbe l’attuale frammentazione delle società esistenti, generando economie di scala e un efficientamento del servizio per i cittadini a costi minori". La situazione attuale (sette gestori) fa lievitare i costi. "Ad oggi – sottolineano Cgil, Cisl e Uil – gli unici risultati raggiunti sono le decine di migliaia di euro spese in consulenze e aver esposto le stesse aziende a turbolenze finanziarie, aumentando le difficoltà di accesso al credito, senza avere costruito nulla di concreto, con la scadenza delle concessioni ormai dietro l’angolo". Una situazione grave. "È opportuno che tutti sappiano quanto sia oggi concreto il rischio di privatizzare un servizio vitale per tutta la comunità. Nei prossimi giorni lanceremo una campagna di assemblee sul territorio, per sensibilizzare e chiamare a raccolta i cittadini, che sono poi coloro che pagheranno le scelte sbagliate che si stanno facendo".

f. v.