Andrea Marinelli, capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale a Recanati, azzarda un’analisi politica sulla giunta Pepa nel tentativo palese di suscitare riflessioni e malumori all’interno della maggioranza del governo locale.
Infatti Marinelli accusa il sindaco Emanuele Pepa di aver voluto creare "una governance tutta a vantaggio di quell’ala di ispirazione liberale e di destra moderata proveniente sia da Forza Italia che dalla vecchia corrente della Democrazia cristiana andreottiana ponendo ai margini la stessa Forza Italia, la Lega e addirittura Fratelli d’Italia".
La composizione delle liste elettorali "con le figure storiche e di consenso candidate dentro alle liste civiche, utili a svuotare quelle dei partiti tradizionali" e la distribuzione delle deleghe in giunta (bilancio, urbanistica e lavori pubblici assegnate alle "figure della vecchia guardia e dall’orientamento più moderato"), secondo Marinelli, avrebbero avuto proprio l’obiettivo di marginalizzare le forze più di destra, come la Lega e Fratelli d’Italia: la prima incatenata dietro gli obblighi istituzionali e super partes della presidenza del consiglio, e Fratelli d’Italia con le deleghe scomode e meno incidenti della cultura e dei servizi sociali, assegnate oltretutto a figure giovani e poco esperte.
L’intervento dell’esponente del Pd sottolinea anche come, a sei mesi dalle elezioni, si possa parlare di "capolavoro politico" da parte del sindaco Pepa e dei suoi alleati.
L’analisi descrive poi la difficoltà della Lega di incidere politicamente, e ricorda il caso di Benito Mariani "nella legislatura passata prolifico di atti e iniziative, costretto alle dimissioni dalla sua segreteria perché impossibilitato a incidere politicamente dal suo ruolo. Chi verrà dopo di lui? Avrà modo la nuova segreteria della Lega di incidere su di un’amministrazione dove non esiste rappresentanza in giunta e solo formalmente in consiglio?"
a. t.