"Il Biciplan darebbe una spallata alla già compromessa economia del centro e non solo commerciale". L’associazione Viviamo Civitanova torna a dire no allo sviluppo della ciclabilità urbana e replica all’esponente di Ascoltiamo la città, Marco Cervellini, che ha bollato come "retrograda" la posizione di commercianti e balneari rappresentati da Manola Gironacci, loro presidentessa ed ex assessore al turismo.
Viviamo Civitanova non arretra nella convinzione che "l’economia di una città non viaggia su due ruote" e che "è errato pensare che le attività si sostengano coi soli residenti, perché l’utenza è anche quella dei paesi e regioni limitrofe". Quindi l’applicazione del Biciplan "specie nei nostri centri, strutturati con vicoli e vie strette, cancellerebbe il 50 per cento dei parcheggi, già carenti". Quanto alla BicitanòPolitana della Fiab, "bella cosa solo se supportata da trasporti urbani adeguati e parcheggi a disposizione per residenti e turismo" mentre, è la critica, a Civitanova i progetti ciclabili "si pretende di attuarli senza creare prima una struttura adeguata di trasporti a sostegno". Gironacci replica anche al comitato civico Ceo: "ad Angelo Broccolo dico che l’analisi e la cura per il centro spettano a chi ci lavora, vive e risiede e non a chi pensa di chiudere una statale considerandolo un corso. E come assessore al turismo rifarei il viaggio fino all’Europarlamento di Bruxelles con il biker Mauro Fumagalli per chiedere ancora fondi per le piste ciclabili, perché credo a un turismo sostenibile e sano che assapori le bellezze del nostro territorio e di tutte le Marche".
Quanto invece all’obiezione di Cervellini riguardo al declino commerciale causato dal decentramento delle attività in zone periferiche, "faccia una battaglia in quei luoghi e vada lì a sponsorizzare piste ciclabili e vediamo se da quelle parti accetteranno di buon grado la soppressione del 50 per cento dei parcheggi. L’uso della bici – continua – è auspicabile nelle zone verdi e non nei centri storici e si sa che la realizzazione in Italia è regolamentata da diverse normative che stabiliscono criteri progettuali e requisiti tecnici, per garantire la sicurezza e la larghezza minima di una corsia, che deve essere di un metro e mezzo, che significa sopprimere un lato di parcheggi". Come associazione – conclude – appoggiamo le ciclabili, ma immerse nel verde, senza disturbare l’economia dei centri storici".
Lorena Cellini