LORENA CELLINI
Cronaca

"Giovani, non si può delegare tutto alle istituzioni"

Pettinelli, responsabile cittadino FdI, replica al centrosinistra sulla questione della movida e del disagio dei ragazzi.

La relazione del Tavolo Tecnico sulle politiche giovanili trasformata dall’opposizione in polemica politica e ignorato l’appello del coordinatore Andrea Foglia per un confronto costruttivo. Igori Pettinelli, responsabile cittadino di FdI, replica al centrosinistra e alle accuse piovute sull’assessore alle politiche giovanili, Francesco Caldaroni.

"Alcuni consiglieri - premette - avevano discorsi preconfezionati e non hanno ascoltato quanto emerso in aula". Quindi la difesa di Caldaroni "che ha semplicemente fatto una distinzione tra disagio giovanile e delinquenza minorile: perché non tutti i giovani coinvolti in episodi di violenza sono solo vittime. Alcuni ragazzi sono in difficoltà e vanno aiutati, altri commettono consapevolmente reati e vanno affrontati con strumenti adeguati. Minimizzare questa distinzione è pericoloso".

Quanto alla relazione, evidenzia come "emergano dati preoccupanti, ma anche spunti di riflessione importanti, su tutti il ruolo della famiglia perché se un minorenne si trova ancora in strada, all’alba, in stato alterato, il problema non è solo sociale, ma anche educativo. Non si può pensare di delegare interamente il percorso di crescita alle istituzioni, ignorando che un ragazzo senza punti di riferimento familiari è molto più esposto a fenomeni di devianza e disagio". Pettinelli spiega, infine, che "Caldaroni ha sottolineato un aspetto che la sinistra tende a ignorare e cioè che non possiamo far finta che il fenomeno della delinquenza minorile non riguardi anche ragazzi italiani di seconda generazione. Sostenere che sia un problema solo sociale significa negare la realtà. Se in alcune città si assiste a un aumento di reati commessi da giovani di origine straniera, è evidente che c’è un problema di integrazione che va affrontato con serietà. La sfida è complessa e richiede responsabilità, non slogan".