Macerata, 7 ottobre 2024 – Ci sono anche Morrovalle e Sarnano tra i 132 Comuni in cui il gioco d’azzardo on line registra un valore giocato medio procapite pari almeno al doppio della media nazionale.
Questo è quanto emerge dal report “Non così piccoli. La diffusione dell’azzardo on line” messo a punto da Cgil, Federconsumatori e Fondazione Isscon. I Comuni presi in esame sono 3.232, quelli con una popolazione tra 2mila e 9.999 abitanti, corrispondenti a un quarto della popolazione italiana e al 41 per cento dei Comuni.
L’indagine, frutto dei dati messi a disposizione dall’Agenzia delle accise, dogane e monopoli di Stato e dall’Istat, mostra numeri impressionanti. A Morrovalle, nel 2023 il valore delle giocate on line è stato superiore ai 40 milioni di euro (5.686 euro pro capite), in aumento di quasi 18 milioni rispetto ai 22 milioni e mezzo del 2022 (3.159 euro pro capite). A Sarnano, nel 2023 il valore delle giocate on line è stato di 10,7 milioni di euro (4.963 euro pro capite), un valore molto elevato, in questo caso, però, in diminuzione di quasi 4,5 milioni rispetto ai 15,1 milioni del 2022 (7.021,34 euro pro capite).
Si tratta di valori ben al di sopra della spesa media procapite a livello provinciale (1.810,12 euro), regionale (1.982,50 euro) e nazionale (1.639,22 euro). Basti dire, per avere una dimensione del fenomeno, che nel 2022 i conti attivi in Italia sono quasi 16 milioni e ogni giocatore ha investito quasi 20mila euro per l’azzardo on line, in media 1.600 euro al mese, mentre nelle Marche ci sono 331 conti attivi ogni mille abitanti (età 18 – 74 anni). “I dati della nostra provincia sono sicuramente preoccupanti. I numeri evidenziano una percentuale sopra la media delle giocate con incremento sempre maggiore di anno in anno” sottolinea Lorenzo Longo, responsabile provinciale della Federconsumatori. “Tra il 2021 e il 2022 – prosegue – a Macerata tutto il gioco d’azzardo ha registrato un incremento di giocate del 12,3 per cento: nel 2021 la raccolta è stata di oltre 348 milioni e nel 2022 di 391 milioni, con un incremento di 42,8 milioni”.
Si tratta di valori che possono essere frutto di tanti giocatori che giocano un po’ meno, oppure di pochi che giocano tantissimo. Ma si tratta, comunque, di un fenomeno preoccupante. “Nella realtà provinciali come la nostra – sottolinea Longo – si evidenzia un valore più che proporzionale del volume lordo giocato extra capoluogo.
È il caso ad esempio, con differente intensità osservata del fenomeno, di Macerata. Fra i vari motivi che possono spiegare tale sovra rappresentazione extra capoluogo, ci si sofferma su uno: la possibilità che in alcune aree urbane secondarie si sviluppino importanti poli di generazione dei volumi di gioco legati all’attività di conti on line di giocatori professionisti che investono mensilmente sulle piattaforme decine di migliaia di euro”. Federconsumatori mette in evidenza come il gioco d’azzardo patologico non riguardi solo l’individuo che vede compromesso l’intero reddito, finendo in un tunnel senza uscita che è la malattia. “È un problema che riguarda la società e lo Stato – conclude Longo – che poi, con incoerenza, pubblicizza il gioco d’azzardo. Va reso effettivo e reale il divieto di pubblicità dei giochi; anzi, le gare devono essere occasioni nelle quali si pubblicizzano i rischi che corrono i giocatori d’azzardo”.