MARTINA DI MARCO
Cronaca

Gigi D’Alessio le canta alla sinistra: "Poveretti, cambiate mestiere". E lo Sferisterio diventa un ring

Polemica dopo le parole di due consiglieri: "Un gioiello così non si affitta come una piazza di paese". Il cantante napoletano li sbeffeggia dal palco. E rincara: "I loro stipendi pagati anche con i miei soldi".

Polemica dopo le parole di due consiglieri: "Un gioiello così non si affitta come una piazza di paese". Il cantante napoletano li sbeffeggia dal palco. E rincara: "I loro stipendi pagati anche con i miei soldi".

Polemica dopo le parole di due consiglieri: "Un gioiello così non si affitta come una piazza di paese". Il cantante napoletano li sbeffeggia dal palco. E rincara: "I loro stipendi pagati anche con i miei soldi".

"Non c’è cosa peggiore di quando, per fare un attacco politico, si mettono in mezzo persone come me che non c’entrano nulla. Fossi in Ricotta e Cicarè un pensiero sul cambiare lavoro lo farei, sono disposto a prenderli a lavorare con me". Tra una canzone e l’altra, dal palco dello Sferisterio di Macerata dove era impegnato nella tappa marchigiana del suo tour estivo, Gigi D’Alessio ha trovato il tempo per attaccare due consiglieri comunali di opposizione che avevano criticato la rassegna nella quale era inserito anche il concerto del cantante napoletano. "Affittiamo l’Arena Sferisterio, il gioiello della nostra città, per il concerto Gigi D’Alessio come fosse una piazza di paese", aveva detto Alberto Cicarè capogruppo in Comune di Strada Comune – Potere al Popolo. Mentre il collega d’opposizione Narciso Ricotta (Pd), aveva stigmatizzato il taglio dei fondi all’associazione maceratese Li Pistacoppi, dicendo che "i soldi servono per Sferisterio Live con Gigi D’Alessio & Company". Nel mezzo del live, impugnato il microfono sul palco, D’Alessio ha replicato: "Prima di venire qui ho letto un po’ di rassegna stampa, in cui si dice che è stato invitato allo Sferisterio uno che fa le sagre di paese. Ho cominciato facendo i piani bar, matrimoni e sagre perché è così che ci si forma. Grazie al pubblico ho girato il mondo 15 volte, riempito stadi italiani e palazzetti anche europei; prima di sparare a zero sarebbe bene informarsi". E dopo aver sbeffeggiato Narciso Ricotta ("Con questo nome, poverino. È sfortunato. Figuratevi quando andava a scuola cosa gli dicevano...") continua: "Sono uno dei contribuenti d’Italia e i miei sono soldi che vanno anche a Cicarè e Ricotta. Fossi in loro un pensiero sul cambiare mestiere lo farei – ironizza il cantante –. Sono disposto a prenderli a lavorare con me, così faccio vedere che oltre alle sagre paesane andiamo a cantare in posti meravigliosi come lo Sferisterio".

A stretto giro la replica dei consiglieri. "È andata in scena una scenetta da bullismo da seconda media – ha commentato Cicarè –. Io ho cercato di far emergere come la gestione culturale sia in mani private e il Comune fa solo da passacarte al servizio delle agenzie di spettacoli. Di Gigi D’Alessio non me ne può importare di meno". "Non ho dato un giudizio di disvalore sull’artista ma sulle scelte culturali fatte dal Comune – aggiunge Ricotta –. Sarebbe un bel gesto se D’Alessio chiedesse scusa pubblicamente – dice Ricotta –. Se questo non dovesse succedere valuterò l’ipotesi della querela". Chiude Ninfa Contigiani, segretaria comunale del Pd: "Forse c’era un po’ di nervosismo, perché lo Sferisterio aveva spettatori solo in platea".