
"Gazze e corvi devastano tutto: campi, piante, nidi e pollai"
Alla fiera del mare uno degli stand più visitati è stato quello dell’Associazione Ornitologica di Macerata, cui sono iscritti un’ottantina di collezionisti. Esposti in gabbiette uccelli di tutti i tipi e colori, che rallegravano i visitatori con i loro gorgheggi. Secondo un vecchio adagio “uccello in gabbia non canta per amore canta per rabbia“, ma così non sarebbe per chi colleziona verdoni, fringuelli, canarini e cardellini. "Questi esemplari – dice un giovane collezionista – sparirebbero se non ci fosse chi, come noi, li accoglie e cura con amore e dedizione. Il collezionista li tiene in gabbia quando li espone per loro ci sono ampie voliere ove nidificano e perpetuano la specie". Perpetuazione oggi complicata se facessero come una volta i loro nidi su piante di ulivi e querce, pini o pioppi. Il motivo? Gazze, corvi e colombacci devastano tutto e sono golosissimi di uova. La conferma viene dal Cst (Caccia, sviluppo e territorio), prima con il compianto Enrico Gattari, poi con Angelo Marinelli e anche con alcuni visitatori dello stand, residenti nelle campagne di Asola e San Savino dove, sono le loro parole, "una volta l’alba era salutata dal canto del gallo, merli, usignoli e altri, oggi da quello di gufi, cornacchie e simili, che oltre a depredare nidi e pollai, devastano anche i campi. Sono troppi".
Giuliano Forani