FRANCESCO ROSSETTI
Cronaca

Gattafoni, paura all’isola d’Elba: "Ma alla fine è stata un’avventura"

"Lo spavento è stato grande, perché a un certo punto non riuscivamo a ritrovare un nostro compagno di viaggio per...

"Lo spavento è stato grande, perché a un certo punto non riuscivamo a ritrovare un nostro compagno di viaggio per...

"Lo spavento è stato grande, perché a un certo punto non riuscivamo a ritrovare un nostro compagno di viaggio per...

"Lo spavento è stato grande, perché a un certo punto non riuscivamo a ritrovare un nostro compagno di viaggio per via delle onde, ma alla fine è stata un’avventura". È il racconto di Alessandro Gattafoni, il civitanovese noto per le sue imprese con il kayak in qualità di testimonial per la Lega italiana fibrosi cistica, dopo la "Eud-Elba Ultra Distance 2025" di domenica scorsa. Stavolta, Gattafoni ha deciso di partecipare all’iniziativa organizzata da Giuseppe Debernardi di Sea Kayk Italy, dove il gruppo di 5 pagaiatori si era prefisso l’obiettivo di circumnavigare l’Elba entro 12 ore. Il nucleo, che oltre a Gattafoni e Debernardi era composto anche da Andrea Pergola, Michela Bagatella e David Paoli, si è messo in acqua intorno alle 6, ma poi ha dovuto fare i conti con un vento fortissimo e onde alte fino a tre metri. "Siamo partiti – racconta Gattafoni – sapendo che non c’erano le condizioni ottimali, ma siamo rimasti sempre entro il miglio nautico, come previsto dalle regole. Quando eravamo al cinquantesimo chilometro di percorso, le condizioni meteo sono peggiorate e dei cinque che eravamo, due hanno deciso di ritirarsi. Verso le 15.30, le onde si erano fatte così altre che avevamo perso di vista il terzo componente. Così siamo tornati indietro per cercarlo". Dopo trenta minuti, il compagno di viaggio ancora non si trovava "Abbiamo avvertito la Capitaneria, che lo ha trovato e portato in salvo grazie al dispositivo satellitare. Ci siamo presi un bello spavento, ma eravamo attrezzati per questo genere di imprese. Comunque, è stata un’esperienza significativa. Inizialmente era anche divertente sfidare le onde". Durante il percorso, il team ha seguito un piano nutrizionale calcolato su base oraria per l’idratazione e l’integrazione alimentare. "Nonostante l’interruzione di Portoferraio – ha aggiunto Debernardi –, l’impresa è stata positiva per il gruppo".

Francesco Rossetti