Civitanova Marche (Macerata), 26 novembre 2024 – Sono di proprietà dell’imprenditore che aveva denunciato per estorsione Salvatore Annacondia, noto come «Manomozza», i due furgoni andati a fuoco domenica sera a Civitanova. Sul caso indagano gli uomini della Squadra Mobile di Macerata e al momento nessuna ipotesi è esclusa.
Tutto è cominciato attorno alle 20 di domenica, quando ai vigili del fuoco del distaccamento di Civitanova è arrivata la segnalazione che due Fiat Ducato stavano andando a fuoco in via San Luca, traversa della Statale Adriatica nel quartiere di San Marone. I pompieri sono subito intervenuti, domando le fiamme e mettendo in sicurezza la zona nel giro di pochi minuti. Sul posto anche una Volante del commissariato civitanovese, che con l’aiuto dei vigili del fuoco ha iniziato i primi accertamenti sul rogo.
Presto è emerso che i due furgoni, parcheggiati lungo la via non molto tempo prima di prendere fuoco, erano di proprietà dell’imprenditore fermano (e di suo fratello) che nel settembre scorso aveva denunciato Annacondia, il 67enne pugliese, ex boss della mafia pugliese poi diventato collaboratore di giustizia, trapiantato da anni a Civitanova, dove ha anche avviato un’attività nel campo della ristorazione. Stando alle accuse, Annacondia (noto alle cronache come «Manomozza», per via della mano persa a 14 anni a causa di un’esplosione mentre pescava) avrebbe preteso diecimila euro, minacciando di uccidere l’imprenditore e la sua famiglia. Il 67enne pugliese, al quale sono stati attribuiti 72 omicidi, era stato arrestato a inizio ottobre: dopo la denuncia del fermano, la polizia gli aveva teso una trappola, fermandolo per estorsione dopo la consegna di cinquemila euro. La scorsa settimana Annacondia – che ha sempre respinto le accuse – è uscito dal carcere: ora si trova agli arresti domiciliari.