REDAZIONE MACERATA

Frontignano, hotel Felycita: "Partita la demolizione, sarà pronto tra un anno"

A Frontignano, emozione e speranza per la demolizione dell'ex hotel Felycita, simbolo del sisma del 2016. Ricostruzione avviata grazie a fondi sbloccati, con previsione di completamento nel 2025.

Frontignano, hotel Felycita: "Partita la demolizione, sarà pronto tra un anno"

Tanta commozione e una visione di speranza nella mattina di ieri a Frontignano sotto i raggi di sole che illuminavano la demolizione dell’ex hotel Felycita, che ha il gusto di un nuovo futuro. Il "gesto tecnico" dell’inizio dei lavori è stato definito con il primo colpo di benna per la demolizione a cui hanno assistito il sindaco di Ussita Silvia Bernardini, il titolare della struttura Gianfranco Tombini, l’ingegnere responsabile Gabriele De Simone e i rappresentanti delle aziende appaltatrici del progetto, la ditta Fratelli Chiodi costruzioni, per la riedificazione, e la Eco Demolizioni, azienda riminese per la demolizione. Un simbolo del sisma del 2016 era l’hotel Felycita, struttura ricettiva che per decenni ha servito Frontignano e il territorio in particolare per il turismo invernale, essendo a pochi passi dagli impianti sciistici e con la seggiovia monoposto di accesso ai Ghiacci di Bicco proprio nel retro. Meta in realtà anche culinaria per il suo ristorante e utilizzata anche per cerimonie come matrimoni.

Commosso il titolare Gianfranco Tombini, con la figlia e la nipote, ha ringraziato i presenti e ha ricordato la struttura che aveva 53 anni, che lui ha preso in giovane età, e ha espresso "un augurio di rivederci all’inaugurazione". La ricostruzione del Felycita è stata sbloccata grazie al decreto ricostruzione, dove è stato introdotto un emendamento che ha consentito di utilizzare i fondi della contabilità speciale per le anticipazioni Iva che altrimenti sarebbero state a totale carico degli imprenditori (come i titolari di hotel). Una situazione che, specie nel caso di progetti con importi elevati, avrebbe bloccato la ricostruzione. Nel caso di questa struttura si tratta di oltre 3,8 milioni di euro di lavori: il cantiere dovrebbe concludersi a marzo 2025. "Per Ussita questo è un segnale di rinascita fortissimo, vedere che dopo otto anni anche le strutture ricettive ripartono – racconta Silvia Bernardini, sindaco di Ussita –. Questo perché un signore di 83 anni ha insistito tantissimo con me, con la struttura commissariale, con la Regione per far sì che qualcuno prendesse a cuore questo problema dell’Iva non prevista per le attività produttive. Gianfranco Tombini è stato fortissimo, è stato un emblema della rinascita per noi è colui che ci dice “nonostante tutto si può ricominciare“". "Per Gianfranco Tombini e sua moglie Franca Vitazzi è un giorno di rinascita – commenta il commissario Guido Castelli –, il giorno atteso per oltre sette anni vissuti tra difficoltà, tenacia e amore per le loro montagne. È la premessa alla riedificazione della nuova struttura e a un nuovo inizio per questa storia familiare simbolica dell’Appennino centrale. Grazie alla stretta collaborazione con il governo e il parlamento, il presidente Francesco Acquaroli, con l’Usr e il sindaco Bernardini possiamo testimoniare una vicenda positiva, segnale di una ricostruzione finalmente avviata anche grazie a un cambio di passo normativo".

m. b.