Macerata, 14 maggio 2019 - Tenta di adescare un ragazzino in rete fingendosi poliziotto, ma l’intervento tempestivo di mamma e polizia lo fermano: denunciato 31enne residente fuori provincia, pregiudcato. E’ accaduto ad aprile quando una mamma di 43 anni si è recata in Questura insieme al figlio 15enne, preoccupata per quanto stava accadendo al ragazzo probabilmente vittima di un tentativo di adescamento in rete da parte di un finto poliziotto. La disavventura era iniziata da qualche tempo quando il figlio Paolo (nome di fantasia) giocando alla Play Station con il famoso gioco “Fortnite”, tanto in voga tra i giovani, era entrato in contatto con un soggetto che si era presentato come un poliziotto di 31 anni.
L’uomo, aveva intensificato sempre più i contatti con il ragazzo, al quale aveva regalato delle ricariche telefoniche e un paio di scarpe sportive. La mamma, avendo il sospetto che potesse trattarsi di un tentativo di adescamento, prima aveva contattato telefonicamente l’uomo invitandolo a smettere. Ma lui in tutta risposta aveva iniziato a insultare e minacciare il figlio se non avesse riallacciato il rapporto di gioco. Così la mamma si è decisa a raggiungere la Questura per denunciare l’accaduto. Le immediate indagini scattate da parte dei poliziotti dell’ufficio Prevenzione generale e soccorso pubblico, hanno consentito di verificare che l’uomo oggetto della denuncia è residente fuori regione e non è affatto appartenente alla Polizia di Stato come invece affermava, sicuramente per acquisire fiducia da parte del ragazzo.
Sono in corso ulteriori indagini per verificare se ci siano altre vittime del soggetto, con episodi anche più gravi. L’uomo, un 31 enne residente fuori provincia, con precedenti penali per furto e rapina, è stato segnalato alla Procura della Repubblica. La Polizia richiama l’attenzione di tutti, specialmente dei pù giovani sui pericoli legati ad internet e ai nuovi media. Un universo esteso e complicato di problematiche con cui quotidianamente tutti ci troviamo a fare i conti e in particolare su cui i più giovani rischiano di inciampare, con conseguenze che possono essere drammatiche quando sottovalutate. Lo dimostrano svariati casi di cronaca e il numero sempre maggiore di denunce per reati compiuti su "mezzi tecnologici".