"Con il taglio lineare del Fondo di finanziamento ordinario, voluto dalla ministra Anna Maria Bernini, gli atenei delle Marche perderanno complessivamente quasi 10 milioni di euro. Auspico un impegno comune della Regione e dei colleghi marchigiani di maggioranza per il recupero di queste risorse, perché è a rischio la tenuta del sistema universitario regionale". Irene Manzi, deputata e responsabile nazionale scuola del Pd, chiede un impegno comune contro quello che definisce un colpo insostenibile per un sistema che già riceve finanziamenti molto inferiori rispetto agli altri paesi europei. "Di fronte ad una situazione del genere – afferma – mi auguro che ci sia un sussulto di responsabilità".
L’onorevole Manzi evidenzia come il Fondo per il finanziamento ordinario 2024 per gli atenei italiani ferma la crescita registrata tra il 2019 e il 2023, quinquennio nel corso del quale c’è stato un progressivo incremento delle risorse. Ora, invece, si inverte pericolosamente la tendenza. "Condividiamo da mesi – spiega Manzi - le preoccupazioni espresse dalla Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, che ha annunciato che non sarà possibile procedere alle assunzioni dei ricercatori. Tuttavia, la denuncia ben circostanziata della Conferenza dei rettori, lanciata con forza il 18 luglio scorso dalla presidente Giovanna Iannantuoni, non solo è rimasta inascoltata, ma ha anche suscitato una reazione scomposta e irragionevole da parte della Ministra Bernini. Oggi sappiamo chi aveva ragione: al Fondo sono stati sottratti ben 513 milioni solo per il 2024 e, con la recente pubblicazione delle tabelle ministeriali, apprendiamo con sconcerto che l’ammanco rispetto al 2023 sarà di almeno 800 milioni". Per la deputata dem i tagli rappresentano "un colpo devastante inferto al sistema universitario" che attualmente vede ben 78 atenei su 84 mostrare il segno meno in bilancio. Per quanto riguarda le quattro università marchigiane si prevede una riduzione di oltre il 3% del fondo a fronte di una media nazionale di poco più del 2%: Macerata avrà un taglio del 3,2%, il più alto delle Marche, Urbino del 3,19%, Camerino del 3,11% e la Politecnica delle Marche del 3,06%.
"Un’enormità per il sistema universitario marchigiano. In questo modo – conclude Manzi – si mette a rischio il funzionamento delle università marchigiane. Per questo è necessario un impegno comune di tutta la rappresentanza parlamentare marchigiana".