FRANCO VEROLI
Cronaca

Fondazione Carima dona 1,6 milioni in strumentazioni mediche agli ospedali di Macerata

La Fondazione Carima potenzia il sistema sanitario maceratese con una donazione di strumentazioni mediche innovative.

La Fondazione Carima potenzia il sistema sanitario maceratese con una donazione di strumentazioni mediche innovative.

La Fondazione Carima potenzia il sistema sanitario maceratese con una donazione di strumentazioni mediche innovative.

Diciassette strumentazioni mediche di ultima generazione per un valore di 1,6 milioni di euro. È il regalo di Natale che la Fondazione Carima ha fatto all’Ast e, soprattutto, alla comunità maceratese, visto che vanno a potenziare il sistema sanitario per renderlo più equo, efficiente e sostenibile, mettendo i clinici nelle condizioni di operare al meglio. Quattro apparecchiature sono ad alto contenuto tecnologico: un angiografo vascolare per la Radiologia interventistica diretta da Salvatore Alborino, e un ecografo di secondo livello dotato di poltrona ginecologica per Ostetricia e Ginecologia, diretta da Mauro Pelagalli, all’ospedale di Macerata.

Poi una colonna videolaparoscopica per la Chirurgia dell’ospedale di Camerino, diretta da Rosolino Pellerito; un laser ad olmio per l’Urologia dell’ospedale di Civitanova, diretta da Willy Giannubilo. Il resto della donazione è costituito da 13 ecotomografi destinati ai diversi ospedali: otto a quello di Macerata, tre a quello di Civitanova e due a quello di Camerino. Un intervento di forte impatto, spalmato nel biennio 2024-2025, reso possibile dal fatto che, come ha spiegato Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi, presidente della Fondazione, "pur non avendo più una banca alle spalle, abbiamo un nostro portafoglio e valorizziamo il nostro patrimonio". Il dialogo proficuo con l’Ast, di cui il cda ha condiviso le istanze, è ripreso la scorsa estate, e ha portato alla definizione di un piano congiunto di donazioni sanitarie mirate e strategiche. Ma è stato anche decisivo il modo efficace con cui la Fondazione (in particolare Renzo Borroni), supportata dall’ingegneria clinica dell’Ast (in particolare l’ingegner Maria Costantino), hanno sostenuto la trattativa con le aziende del settore per l’acquisto delle tecnologie richieste: si è riusciti a predisporre in tempi rapidi, molto ridotti rispetto a una gara a evidenza pubblica, un programma di acquisti, strappando prezzi molto competitivi grazie agli sconti ottenuti (il valore di listino delle attrezzature supera i tre milioni di euro). "Le prime apparecchiature arriveranno già nelle prossime settimane, per le altre servirà più tempo ma solo perché la loro installazione richiede l’esecuzione di lavori specifici. In ogni caso, saranno tutte operative entro il 2025", ha sottolineato Gianni Fermanelli, segretario generale della Fondazione. "Una recente indagine Agenas – ha proseguito – ha evidenziato l’obsolescenza di molti macchinari utilizzati in ambito ospedaliero. Nel quadro generale, però, le Marche risultano virtuose, con una delle percentuali di obsolescenza più basse del Paese. Ci piace pensare che il merito sia anche un po’ nostro". "Dopo la provincia autonoma di Bolzano, le Marche sono la prima regione italiana per innovazione tecnologica nella sanità", gli ha fatto eco Filippo Saltamartini, assessore regionale alla sanità.

"La Fondazione – ha proseguito – ha avuto un occhio molto lungo, in quanto ha definito questa donazione secondo una visione unitaria, coinvolgendo gli ospedali di Camerino, Macerata e Civitanova". L’assessore ha quindi evidenziato che in tempi di risorse ridotte, la collaborazione tra pubblico e privato è particolarmente importante. "Grazie è dunque la parola di oggi, grazie a chi offre un contributo così importante". Ringraziamenti espressi anche da Marco Ricci, direttore generale dell’Ast, da Daniela Corsi, direttrice sanitaria, e dai diversi direttori delle unità destinatarie delle donazioni.