REDAZIONE MACERATA

Fedrigoni avvia una revisione: "Massima attenzione sulle cartiere"

Il gruppo Fedrigoni sta valutando possibili cessioni e cambiamenti strategici, preoccupando i sindacati per gli stabilimenti di Pioraco e Castelraimondo. Il progetto Michelangelo potrebbe coinvolgere la cessione del marchio Fabriano. Il gruppo si sta orientando verso il mercato di fascia alta, con focus su carte speciali. Vigilanza sindacale per tutelare i lavoratori.

Il gruppo Fedrigoni sta valutando possibili cessioni e cambiamenti strategici, preoccupando i sindacati per gli stabilimenti di Pioraco e Castelraimondo. Il progetto Michelangelo potrebbe coinvolgere la cessione del marchio Fabriano. Il gruppo si sta orientando verso il mercato di fascia alta, con focus su carte speciali. Vigilanza sindacale per tutelare i lavoratori.

Il gruppo Fedrigoni sta valutando possibili cessioni e cambiamenti strategici, preoccupando i sindacati per gli stabilimenti di Pioraco e Castelraimondo. Il progetto Michelangelo potrebbe coinvolgere la cessione del marchio Fabriano. Il gruppo si sta orientando verso il mercato di fascia alta, con focus su carte speciali. Vigilanza sindacale per tutelare i lavoratori.

"Il gruppo Fedrigoni ha avviato una revisione strategica che potrebbe portare a profondi cambiamenti e a possibili cessioni dello storico marchio. Per quanto riguarda la nostra provincia, e quindi gli stabilimenti di Pioraco e Castelraimondo, siamo preoccupati per gli eventuali effetti di questa riorganizzazione e del progetto Michelangelo che l’azienda sta mettendo in campo". A parlare è Stefano Tordini (foto), segretario provinciale Slc Cgil. "Sembra che con il progetto Michelangelo sia contemplata la cessione delle carte per arte, disegno e ufficio, commercializzate con il brand Fabriano – prosegue il sindacalista –. Il perimetro di questo progetto includerebbe i siti di Pioraco (con 102 dipendenti) e Castelraimondo (62 dipendenti), oltre ai siti di Fabriano e ad alcune attività in Spagna, per circa 600 dipendenti e un fatturato attorno ai 200 milioni di euro. Non è detto, comunque, che l’operazione vada in porto con possibili acquirenti e neanche che il perimetro finale dell’eventuale cessione sia quello delineato. Ma qualcosa abbiamo già notato nel cambiamento di marcia, come ad esempio, a nostro avviso negativo, un sempre maggiore utilizzo di lavoro interinale che prima sicuramente non caratterizzava questa azienda e che non fa presagire stabilità. Quindi vigiliamo con attenzione e chiediamo incontri per capirne i cambiamenti in atto sotto l’ottica della tutela del lavoro e dei lavoratori". è leader in Italia per i prodotti carta usati nelle scuole. Il gruppo Fedrigoni, controllato dai fondi Bain e Bc partners, ha avviato sondaggi e sono attese le prime manifestazioni di interesse. "Ciò che è certo è che Fedrigoni si è ormai orientata verso la fascia alta del mercato, realizzando carte speciali per applicazioni industriali, come le etichette anticontraffazione, le confezioni per il lusso e per i vini – aggiunge il sindacalista –. In questo quadro, l’azienda ha già concluso 16 acquisizioni negli ultimi quattro anni e l’acquisto ultimo della maggioranza del gruppo Poli-Tape, società tedesca di applicazioni grafiche per il tessile. Il gruppo ha chiuso il 2023 con 1,8 miliardi di ricavi e un margine operativo lordo di 338 milioni".

Lucia Gentili