di Marta Palazzini
e Francesco Rossetti
"Il padel è uno sport per tutti: ti diverti, corri e socializzi con gli altri". Anche nel Maceratese è esplosa negli ultimi mesi la padel-mania: dagli sportivi a chi non ha mai praticato sport, sembra che nessuno riesca a resistere al gioco del padel. Complice anche la grande pubblicità di alcuni personaggi noti, questo sport ha però di per sé delle caratteristiche che lo rendono coinvolgente e alla portata di tutti: la racchetta è molto ravvicinata alla mano, quindi più maneggevole, e poi il piatto non è composto da corde. Si gioca in quattro, e questo lo rende un sport molto socializzante. Il campo è più piccolo, e la possibilità di far rimbalzare la pallina sul vetro, regala imprevedibilità. "Su 400 soci totali, 360 sono quelli del padel: dalle 17 alle 23 i campi sono sempre pieni, e c’è una corsa alle prenotazioni online che avviene tutte le sere per il giorno dopo – spiega Giovanni Torresi del circolo Tennis Padel Team Torresi in via Alighieri a Macerata –. Per giocare bastano dieci euro, e la mattina facciamo pagare la metà; inoltre, mettiamo a disposizione gratuitamente racchette e palline. L’età di chi gioca va dai 18 ai 50 anni, molte sono le donne: in moltissimi vengono a provare una prima volta, poi però non smettono più perché si divertono. Stiamo organizzando un torneo insieme all’assessore Sacchi per l’anno prossimo". "Io giocavo un po’ a tennis, poi abbiamo scoperto questo sport su internet ed è stato aperto questo circolo – racconta Andrea Merlini –. Ci si diverte, si corre e non ci si fa male perché non c’è contatto". Insieme a Merlini, entrano in campo Fabio Farabollini e Matteo Peretti. "È molto divertente, e rispetto al tennis è più dinamico e anche più semplice: si può giocare anche se non si ha un alto livello", aggiunge Farabollini. "Gli amici mi hanno parlato del padel, e poi mi hanno invitato – dichiara Peretti –. Io giocavo a tennis, e questo sport mi piace perché è simile, ma meno impegnativo a livello tecnico". "Io giocavo a calcio e calcetto, ora vengo qui con gli amici due volte a settimana – racconta Daniele Donatelli –. Il padel è dinamico e si gioca insieme agli altri, c’è una componente sociale: il fatto che sia meno tecnico lo rende adatto a tutti". "È un’occasione per rimettersi in moto e poi è un gioco di socializzazione", aggiunge Endrio Marchionni. "Il padel è più immediato come gioco, già dalla prima volta che si prova si riescono a fare degli scambi, cosa che con il tennis non è possibile fare", sottolinea l’istruttore Filippo De Florio. "È uno sport alla portata di tutti, viene a giocare chi ha dieci anni e che ne ha 70 – dice Enrico Borsini di Heaven beach in via Dei Velini, che ha allestito un impianto da padel vicino ai campi da beach volley –. Abbiamo persone che prima non facevano nessuno sport, questo perché è coinvolgente e socializzante. Credo che il Covid abbia influito parecchio, visto che insieme al tennis, è stato uno dei pochi sport che ancora si potevano fare: forse sarebbe esploso lo stesso, ma non con questa velocità". Per info: 392.0693425 (Tennis Padel Team Torresi), 338.5967454 (Heaven beach).
"Il Covid ha moltiplicato i numeri del padel: ora facciamo fatica a trovare allenatori e a reperire i materiali di cui abbiamo bisogno". Se in tutta Italia è scoppiata la padel mania anche a Civitanova non mancano amanti e nuovi adepti della disciplina. In estate sono stati montati tre campi sul lungomare, in aggiunta agli impianti esistenti. Sembra una vita fa, quando, nel 2017, Civitanova si dotava del primo campo da padel. Parliamo del centro Energym, all’estremo nord della città. Qui i campi sono quattro e "stiamo pensando già al quinto – ammette la titolare Federica Cerolini –. Quando abbiamo aperto questa struttura, quattro anni fa, avevamo un unico spazio per il padel, molti ancora non lo conoscevano. Oggi ne abbiamo quattro, di cui due riconvertiti dal beach volley. A un certo punto era difficile anche reperire gli allenatori". "È uno sport giovanissimo, che può essere appreso anche in maniera più rapida rispetto al tennis o altre discipline – continua Cerolini –. Tutti possono giocare, senza distinzione d’età, sesso o quant’altro e non serve essere professionisti: qui ospitiamo il torneo "Fit Open" e il circuito nazionale amatoriale, cioè la competizione italiana più importante a livello di amatori". Anche al Moretti Country House il padel è in voga: a insegnarlo il maestro Marco Caldarelli. "La richiesta è aumentata a causa del Covid e io cerco di soddisfare le esigenze di tutti, lavorando anche di domenica – spiega –. Le forniture spesso sono tardive, perché la domanda quasi supera l’offerta. Ma credo che vada fatta una distinzione: tra giocare e farlo bene c’è ovviamente una grossa differenza". Tutta l’attività è ancora in una fase embrionale, ma presto potrebbe essere riconosciuta anche a livello olimpionico. "Purtroppo viene ancora percepito come un gioco e non come uno sport – conclude Caldarelli –, dunque spero che presto entri nell’alveo delle Olimpiadi. Ma da quando lo insegno non ho mai visto nessuno uscire dal campo senza un sorriso e questa è la vittoria più importante".