
C’era anche il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni tra i trenta amministratori che mercoledì scorso sono stati in Senato, per...
C’era anche il sindaco di Caldarola Giuseppe Fabbroni tra i trenta amministratori che mercoledì scorso sono stati in Senato, per protestare contro i progetti dei mega parchi eolici che, come una spada di Damocle, pendono sui loro territori. Trenta sindaci in rappresentanza dei 223 di tutta Italia (Fabbroni è stato l’unico delle Marche) che, lungo l’intera dorsale Appenninica, si stanno opponendo a progetti come quello presentato da una multinazionale norvegese per Caldarola: un parco eolico con sette aerogeneratori da oltre 200 metri.
"Il nostro appello – dice Fabbroni – è rivolto a governo e parlamento affinché fermino questa speculazione che si fa forza degli obiettivi della transizione energetica a scapito dei nostri territori. È fondamentale che i Comuni possano avere voce in capitolo su tali progetti, cancellando l’attuale normativa che ci esclude dalla possibilità di intervenire e ci rende vittime di decisioni calate dall’alto".
L’alternativa proposta dagli amministratori è: "Far entrare in campo i sindaci e partire, nella programmazione della transizione energetica, dallo studio Ispra che propone di utilizzare aree dismesse e luoghi già compromessi dal punto di vista ambientale, come zone industriali, tetti, capannoni, per l’installazione di impianti fotovoltaici. È importante che lo Stato sostenga i progetti che guardano alla tutela ambientale, escludendo i piani che deturpano il territorio".