
di Lorenzo Monachesi
"Io e Moreno (Morbiducci, ndr) rimanemmo a bocca aperta per lo stupore di vedere così tanta gente un’ora e mezza prima del fischio d’inizio del derby: uno spettacolo". Giovanni Pagliari, oggi allenatore della Recanatese capolista in serie D, va con la memoria al 5 aprile 1981 quando all’Helvia Recina andò in scena il derby Maceratese-Civitanovese. "Era una partita – aggiunge – tra due formazioni straordinarie e i rossoblù si presentavano all’appuntamento da imbattuti". Sugli spalti c’erano quasi dodicimila spettatori per un incasso di 64.443.500 lire. "Ricordo anche i tifosi della Maceratese e quelli della Civitanovese insieme, non erano separati, adesso sarebbe impensabile. In fondo parliamo di una partita disputata quarant’anni fa, un altro mondo. Ma rimane sempre un match particolare".
Al 7’ della ripresa la gara si sbloccò con un colpo di testa di Morbiducci sul quale nulla potè il portiere Brini. "Sulla fascia Iulitti commette fallo su di me, l’arbitro fischia punizione, battuta magistralmente da Faustinella con Moreno che segna un gol splendido". Fu una gran bella partita sul piano tecnico e spettacolare, tanta attesa era stata soddisfatta appieno dai protagonisti in campo. "C’era molta qualità, c’erano nelle due squadre giocatori con un passato importante sulle spalle e giovani che avrebbero poi giocato in categorie superiori e che hanno fatto del calcio la loro vita. Adesso, in generale, la qualità è calata. Ricordo Lele Smeraldi, per esempio, che ora meriterebbe di più di quella categoria, poi Nicola Daleno, Augusto Sabbatini. Era una formazione creata in modo impeccabile dal maestro Tonino Seri e diretta ottimamente da Pino Brizi. Un altro mondo".
Ne sono passati di anni, ma le sfide tra Maceratese e Civitanovese è come se avessero il potere di fermare il tempo e certe gare sembrano giocate oggi. "Ricordo la vittoria (2-1) in Coppa Italia quando calciai dal limite all’incrocio dei pali". Ma adesso la realtà dice che Maceratese e Civitanovese sono in Promozione. "Fa male per uno che come me, cresciuto nella Rata, vedere la Maceratese in questa categoria e per di più non essere nemmeno protagonista. Non è una categoria consona per la città. Vincere non è mai facile in nessuna categoria, servono programmazione, idee, conoscenze e competenze".