I video di incontri privati salvati in un computer hanno messo nei guai un imprenditore e una impiegata, accusati per le riprese all’insaputa dei protagonisti e, solo lui, di aver tentato di usare quelle immagini per un ricatto. Tutto è partito da una perquisizione della Guardia di finanza in un’azienda nei dintorni di Macerata, a gennaio dell’anno scorso. Controllando il computer in uso a un’impiegata della ditta, i finanzieri trovarono alcuni video di incontri intimi tra lei e altri soggetti, girati nell’appartamento sopra alla ditta e in una country house del Maceratese. I militari identificarono alcuni degli uomini e chiesero loro conto di quelle immagini, risalenti al 2019. Uno, un imprenditore della provincia di Ancona, disse di non aver mai saputo che ci fossero dei video di quegli incontri. Un altro, un dentista anche lui della provincia di Ancona, si disse all’oscuro dei filmati, ma aggiunse anche di aver subito alcuni comportamenti anomali da parte dell’imprenditore del Maceratese, che si era rivolto a lui per le cure dentistiche per sé e per i familiari. Al momento di pagare il conto, 12mila euro, l’imprenditore avrebbe detto al dentista che non lo avrebbe pagato, altrimenti avrebbe divulgato delle immagini che avrebbero distrutto la sua reputazione e anche i suoi rapporti familiari. Ci sarebbe stata una discussione piuttosto accesa in un ristorante nei dintorni di Macerata e poi nello studio del professionista, che però alla fine non avrebbe accettato quel ricatto. Alla fine, sia l’impiegata che il suo datore di lavoro sono stati accusati di interferenze illecite nella vita privata, perché entrambi avrebbero realizzato quei filmati. Solo l’imprenditore è stato accusato anche di tentata estorsione, e anche di aver ceduto una dose di cocaina a una donna incontrata nell’appartamento sopra all’azienda. Ieri per loro si è tenuta l’udienza preliminare. Il pm Enrico Riccioni ha chiesto il rinvio a giudizio degli imputati. Gli avvocati difensori Paolo Cammertoni e Stefano Piancatelli hanno invece respinto ogni accusa. La donna non avrebbe saputo nulla dell’estorsione, mentre l’imprenditore assicura di non aver mai filmato alcuno e di aver solo discusso per il conto con il dentista. Alla fine, il giudice Daniela Bellesi ha rinviato a giudizio entrambi: il processo per loro inizierà ad aprile dell’anno prossimo.
CronacaEstorsione con video hard. Nei guai imprenditore e impiegata