Macerata, 18 giugno 2024 – Sono 6.580, nel triennio da giugno ad agosto, i lavoratori previsti in entrata nella provincia di Macerata, quelli potenzialmente da assumere, almeno secondo quanto indicano le imprese (ben 2.860 nel solo mese di giugno).
La maggior parte delle possibili assunzioni riguarda il settore dei servizi (61,5%), seguito dall’industria (38,5%), con un tasso di entrata (numero ingressi per ogni 100 lavoratori dipendenti) del 4%. Riferito alle altre province marchigiane, quello di Macerata è il più basso: in provincia di Pesaro – Urbino è del 5% (9.590 assunzioni previste), in quella di Ancona è del 4,7% (12.050), in quella di Fermo è del 5% (1.760), in quella di Ascoli Piceno è del 6,7% (6.110).
Altro dato che specifica la nostra realtà è il peso del manifatturiero, a cui vanno riferite il 38,5% degli ingressi, il più elevato delle Marche: in provincia di Pesaro – Urbino è del 29,7%, in quella di Ancona siamo al 27,2%, in quella di Fermo al 31,1%, in quella di Ascoli Piceno al 18,27%.
È questo il quadro che emerge dal rapporto Excelsior di giugno, sulla base del monitoraggio effettuato da Unioncamere - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Delle 2.860 entrate previste a giugno, il 12,6% riguarda dirigenti, professioni specializzate e tecnici, il 38,9% impiegati, professioni commerciali e nei servizi, il 35,6% operai specializzati, conduttori di impianti e macchine, il 12,8% professioni non qualificate. Queste sono le opportunità di lavoro, ma spesso restano tali, in quanto è difficile trovare molte figure professionali.
Tra le figure di difficile reperimento il sistema informativo Excelsior segnala, tra le professioni tecniche e ad elevata specializzazione, i tecnici in campo ingegneristico (66,7%), seguiti dai tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (58,5%), dai tecnici della distribuzione commerciale (58,1%), dagli ingegneri e tecnici informatici (entrambi 56,7%), mentre tra le figure degli operai specializzati si distinguono i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (75,1%), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (73,1%) e i fabbri ferrai costruttori di utensili (70,2%). Ma non è semplice neanche trovare gli operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (76,3%). E, poi, specie in questo periodo di avvio della stagione estiva, mancano baristi, camerieri, addetti alle pulizie e altre figure del settore turistico – alberghiero.
“Su questo fronte la situazione resta complicata, anche se forse qualcosa di nuovo si sta muovendo”, sottolinea Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche Centrali. “Da tempo – prosegue – siamo impegnati per dare valore a lavori che talvolta, immotivatamente, sono poco considerati: ogni lavoro ha la sua dignità, c’è una percezione distorta rispetto a certe mansioni. Detto questo, proprio di recente abbiamo rinnovato il contratto dei pubblici esercizi che contiene numerose norme volte a rispondere alla esigenze dei lavoratori, tanto che è uno dei pochi settori con un proprio welfare”.