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Ecco le copertine originali dei fumetti. La mostra "Numeri 1 allo specchio"

Inaugurata l’esposizione dell’Accademia, curata dal prof Mauro Cicarè

Ecco le copertine originali dei fumetti. La mostra "Numeri 1 allo specchio"

Inaugurata la mostra dell’Accademia di belle arti "Numeri 1 allo specchio". L’esposizione, curata dal professor Mauro Cicarè, nella galleria di piazza Vittorio Veneto raccoglie 25 copertine originali di fumetti, usciti tra il 1948 e il 2000 tra italia e America, che vengono messe accanto a rivisitazioni degli studenti del corso di Linguaggi e arte del fumetto. La direttrice dell’Accademia Rossella Ghezzi ha detto all’inaugurazione: "Si tratta di un progetto di rilievo, speriamo che sia uno stimolo per tutti i partecipanti a proseguire il percorso".

Le copertine originali dei fumetti sono tutte del primi numeri. Raccoglierle è stato possibile grazie anche all’aiuto dell’associazione culturale Macerata Rinnova e del Rotary club Matteo Ricci, che ha reso possibile anche produrre un catalogo. Il curatore Mauro Cicarè ha spiegato: "Quella fumettistica è una cultura importante, la cui rilevanza è stata sottolineata anche da grandissimi intellettuali come Umberto Eco e Dino Buzzati. Tex, Topolino, Zagor, Diabolik e altri sono solo alcuni dei fumetti di cui qui esponiamo copertina e rivisitazione, ognuna prodotta da uno studente diverso. Didatticamente è stato un progetto molto coinvolgente, che ha permesso di vedere come i ragazzi, che sono più legati oggi ai manga giapponesi, si rapportano coi gusti grafici di quando queste copertine uscirono. Le rivedono col gusto e lo stile della nostra epoca, con una sensibilità e un approccio diversi, recuperando il passato e rendendolo ancora vivo, pulsante". Marco Sigona, presidente dell’associazione Macerata Rinnova, ha sottolineato come "alcuni dei pezzi esposti sono da collezione, hanno un grande valore. Personalmente ho apprezzato molto le reinterpretazioni dei ragazzi". All’apertura della mostra ha preso parte anche Sabrina Morresi, del Rotary club, che ha evidenziato come "il catalogo rappresenta il lavoro di questi ragazzi. Crediamo molto nelle nuove generazioni di artisti".

Lorenzo Fava