REDAZIONE MACERATA

Ecco i rincari a tavola per le feste: "Aumenti fino al 9% nei ristoranti"

Lo studio di Federconsumatori: per la cena della Vigilia 44 euro a persona. Per San Silvestro la spesa media supera i 57 euro. In tanti restano a casa.

Federconsumatori segnala rincari per pranzi e cene sotto le feste

Federconsumatori segnala rincari per pranzi e cene sotto le feste

Festa sì, ma con un’attenzione al risparmio. Dall’indagine effettuata dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, infatti, è emerso che la maggior parte degli italiani trascorrerà la cena della vigilia di Natale nella propria abitazione o in quella di parenti e amici, circa il 32,3% prenoterà almeno uno tra il pranzo di Natale e la vigilia di Capodanno fuori casa, in un ristorante o un locale adibito all’organizzazione di eventi. In crescita anche la tendenza a ordinare, a casa, piatti pronti in servizi di catering e ristorazione. Protagonisti indiscussi dei festeggiamenti saranno i piatti della tradizione, dalle ricette classiche alle immancabili rivisitazioni. La spesa media per il menù "classico" della cena di Natale sarà di 44,35 euro a persona, con un incremento del +6% rispetto allo scorso anno, mentre per il menù low cost la cifra si attesterà a quota 25,81 euro a persona (circa il 42% in meno rispetto al menù classico), con un aumento del +7% rispetto al 2023. Per quanto riguarda, invece, il cenone di Capodanno, il menù classico costerà 56,70 euro a persona (+9% rispetto al 2023). L’opzione più economica, invece, implicherà una spesa inferiore del 43% rispetto al menù classico, con una spesa di 32,06 euro a testa (comunque in crescita del +4% rispetto al 2023). Gli aumenti più significativi riguardano il pesce, la frutta e i dolci. I rincari incideranno anche sulla composizione del menù, che in molti rivedranno alla luce del budget ridotto. "Per risparmiare su costi si consiglia di approfittare delle numerose occasioni e promozioni proposte in questi giorni dagli esercizi commerciali e di rivolgersi ai punti di vendita diretta – spiegano dall’Osservatorio –, dove è possibile acquistare prodotti di qualità ad un prezzo più accessibile. Aumenta anche il ricorso a prodotti surgelati (il cui costo è comunque in crescita), visti i costi elevati dei prodotti ittici".